“La Regione revochi la delibera sul plesso di Castiglione”
12 Novembre 2020I sindaci della Costiera amalfitana: “È forte l’impressione che l’emergenza Covid possa essere strumentalizzata per l’ennesimo tentativo di ridimensionamento del nostro ospedale”.
Sorprende e fa discutere in Costiera Amalfitana la decisione presa dalla Giunta regionale della Campania di trasferire il plesso “Italia Giordano” di Castiglione di Ravello dalla rete dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” all’Asl Salerno.
Immediato l’intervento dei 14 sindaci della Costa d’Amalfi che, condividendo anche il malumore dei cittadini, hanno chiesto al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca un incontro urgente per far revocare il provvedimento.
La decisione è stata assunta dalla Conferenza dei sindaci, riunitasi in modalità telematica, che in un documento “unanimemente esprimono incredulità e preoccupazione di fronte alla decisione regionale di attribuire il presidio ospedaliero di Castiglione alla gestione dell’Asl Salerno, sottraendolo alla rete ospedaliera dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi”.
“Una scelta di estrema gravità per i servizi sanitari sul territorio costiero è stata attuata senza alcuna interlocuzione con le istituzioni e le comunità locali, senza la possibilità di esprimere valutazioni, osservazioni o rilievi da parte dei soggetti interessati, addirittura in assenza di qualsiasi preventiva informazione in merito. Cittadini e amministratori locali hanno appreso la notizia dai giornali” – affermano con forza.
“È forte l’impressione che l’emergenza Covid possa essere strumentalizzata per l’ennesimo tentativo di ridimensionamento del nostro ospedale, tanto più che la delibera regionale in questione reca motivazioni del tutto vaghe e indeterminate. Lascia sconcertati che, dopo tanto impegno e tanto lavoro, dopo il costruttivo intervento dello stesso governatore De Luca per dare finalmente un assetto efficiente e definitivo al plesso di Castiglione, venga nuovamente rimessa in discussione una struttura la cui indispensabilità è dimostrata dai fatti: il numero e la qualità degli interventi sanitari erogati. Tutto questo non può essere perduto” – concludono.