La salute del mare e i rischi per la nostra salute
22 Luglio 2019La calura estiva ci attanaglia inesorabilmente e per molti il sollievo sembra essere soltanto uno: immergersi nel magnifico mare che bagna le coste della Campania.
“Un tuffo dove l’acqua è più blu”, sulle note della famosa canzone di Battisti. Purtroppo però, come ha evidenziato anche l’Arpac (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), molti tratti costieri sono bagnati da un mare spesso “poco limpido”: persino su spiagge dove sventola l’arcinota “bandiera blu” capita di dover fare i conti con la presenza, in acqua, di enterococchi fecali oppure di escherichia coli.
Si tratta di microrganismi di origine batterica che possono giungere in mare per i più disparati motivi: scarichi abusivi, problemi fognari o di depurazione e persino scarichi illegali delle unità da diporto. Quando a seguito di prelievi si riscontra un’anomalia (Escherichia coli >500 UFC/100ml e/o Enterococchi intestinali >200 UFC/100ml), i tratti di costa interessati vengono interdetti alla balneazione: si tratta di un provvedimento, emanato dal sindaco del posto, che ha carattere temporaneo, dato che questi batteri sopravvivono in acqua al massimo 4-5 giorni. Ma come la salute del mare (spesso precaria) può influenzare la nostra salute?
Semplice: bagnandosi in acque dove “sopravvivono” questi batteri si rischia di contrarre malattie a propagazione oro-fecale (da virus, elminti, salmonelle, leptospire, eccetera). La ricerca di questi batteri, attraverso prelievi periodici, è effettuata essenzialmente perché la loro presenza segnala condizioni di fecalizzazione. Dal momento che l’uomo emette miliardi di batteri per grammo di feci, l’Escherichia coli è assunto come principale indicatore di contaminazione fecale, insieme agli enterococchi fecali, e ci consente di stimare il rischio igienico-sanitario. Dunque, per riassumere: più è alto il contenuto in Escherichia Coli e in enterococchi fecali e più è probabile che vi siano germi patogeni potenzialmente lesivi per la salute umana. Per questi motivi, occorre conoscere le condizioni dell’acqua dove ci si immerge: un mare poco in salute può minare anche la nostra salute.