La Tac è guasta, ripassi tra un mese
21 Novembre 2018Asl Na1, da troppo tempo in tilt la diagnostica per immagini del poliambulatorio di Corso Vittorio Emanuele che impedisce una risposta di qualità ad un centro specialistico pubblico che potrebbe e dovrebbe fare di più.
In pieno centro, a due passi da un supermercato, al Corso Vittorio Emanuele c’è un centralissimo ambulatorio dell’Asl Napoli 1.
Palazzine moderne che garantiscono una serie di importanti specialità ai cittadini che, pagando il ticket (che in Campania è fra i più cari d’Italia) e prenotandosi con la prescrizione del medico di medicina generale, ricevono una serie di prestazioni.
Dalla visita cardiologica, al mini intervento chirurgico, per non parlare di senologia, oculistica, urologia, pneumologia, dermatologia, ortopedia, endocrinologia, dermatologia, otorinolaringoiatria, neurologia.
Un vero e proprio cocktail di specialità garantite quasi in esclusiva dagli <specialisti ambulatoriali>. Chi sono? Parliamo di medici contrattualizzati dalla Asl Napoli 1 centro che individua una serie di specialisti che utilizza a macchia di leopardo negli ambulatori dei singoli Distretti cittadini e spesso addirittura negli ospedali.
Il via vai di giovani mamme che accompagnano i lattanti o figli in età vaccinale rivela la presenza di un centro che assicura – anche qui pagando il ticket – tutte le vaccinazioni, obbligatorie e facoltative. Tredici infermieri, un pool di medici <turnisti>, un gruppetto di medici assegnati a quell’ambulatorio che in teoria dovrebbe garantire una serie di prestazioni e di risposte assistenziali in grado di ridurre l’inutile corsa dei cittadini verso gli ospedali.
Quello del Corso Vittorio Emanuele è un ambulatorio da dieci? Macché!
Funziona la radiologia tradizionale. Ma provate ad entrare in una di quelle due palazzine per chiedere un esame particolare. La Tac è guasta – vi chiariscono – ed una squadretta di operai da mesi è all’opera per smontare la vecchia tac che deve essere sostituita da un apparecchio nuovo. Quando posso tornare? “Provi fra un mese”.
Peggio ancora se si varca l’ingresso dell’ambulatorio del Corso Vittorio Emanuele con la prescrizione del medico di famiglia per una risonanza magnetica. La prima e unica risonanza di tutta l’Asl Napoli 1 centro era stata installata – beh, bella idea e che fortuna per i cittadini! – proprio in quel moderno ambulatorio. Un sorrisino di saluto e la stessa risposta per tutti: la risonanza è guasta, anzi dov’era la risonanza la stessa squadretta di operai è al lavoro per sistemarne una nuova.
Una vergogna, perché questa disorganizzazione dura da mesi negando l’assistenza ai cittadini. E la cosa più grave è che tutta l’Asl metropolitana, anche per i continui cambi al vertice, è impegnata da almeno tre anni sul discorso risonanze. Nel lontano 2015 fu programmato l’acquisto di macchinari moderni (saranno risonanze magnetiche a 3Tesla, assicurarono i tecnici) che non si sono visti negli ospedali – il San Paolo di Fuorigrotta aspetta il nuovo macchinario, è in attesa da anni il San Giovanni Bosco alla Doganella – mentre l’assistenza da effettuare con la diagnostica per immagini è ferma negli ambulatori territoriali di piazza Nazionale e del corso Vittorio Emanuele.
Uno stop che offende i napoletani e l’intera città anche perché in questa situazione di assoluta emergenza sanitaria chi ha bisogno di un accertamento diagnostico non viene indirizzato verso le strutture pubbliche che potrebbero accontentarlo. Il riferimento è ai due Policlinici, al Cardarelli, all’Ospedale del Mare, all’Ospedale dei Colli, strutture che hanno centri efficienti di diagnostica per immagini. Ma Regione e Asl evitano di pubblicizzarlo ai cittadini che – tra un blocco delle convenzioni e un secondo stop – continuano a rivolgersi ai centri convenzionati. Ambulatori finiti spesso sotto accusa per un presunto eccesso di prestazioni.