La tecnica di chirurgia vascolare che opera gli inoperabili

La tecnica di chirurgia vascolare che opera gli inoperabili

9 Gennaio 2020 0 Di La Redazione

Policlinico Federico II, intervento futuristico nella Divisione, guidata da Marcello Bracale, che introduce una metodica d’intervento per chi non può ricorrere ai metodi tradizionali.

 

Alla Federico II, il futuro è già presente. Rosa (nome di fantasia), napoletana, ha 79 anni ed è affetta da un aneurisma iuxta – renale. Si tratta di un aneurisma dell’aorta addominale molto vicino all’origine delle arterie renali e non ha i requisiti per un intervento endovascolare, perché il posizionamento di una normale protesi potrebbe occludere le arterie renali senza escludere l’aneurisma, né per un intervento chirurgico tradizionale, che presenta una serie di controindicazioni, legate all’età, alle condizioni cliniche generali e a pregressi interventi addominali.

L’equipe guidata da Umberto Marcello Bracale ( in foto), responsabile dell’unità operativa semplice di chirurgia vascolare del Policlinico federiciano sceglie la strada di una protesi custom – made, fatta su misura e “fenestrata”, ossia caratterizzata dalla presenza di buchi lungo le pareti, attraverso i quali il sangue può fluire anche nelle arterie che hanno origine nel tratto di aorta viscerale interessato dall’aneurisma.

“La protesi si adatta perfettamente all’anatomia della paziente, disegnata e fabbricata con estrema precisione sulla angio-TC preoperatoria, tenendo conto della sede, delle dimensioni e dei rapporti reciproci delle arterie. Lungo le pareti degli opercoli, in corrispondenza dell’origine delle arterie renali, sono stati, inoltre, inseriti due stent ricoperti per assicurare la tenuta del sistema protesico e dell’arteria mesenterica superiore, quella che irrora l’intestino. È la prima volta che questa innovativa procedura chirurgica viene realizzata al Policlinico Federico II”, sottolinea il professore Bracale.

L’intervento, durato circa tre ore, è stato eseguito per via percutanea, evitando cioè incisioni chirurgiche. È perfettamente riuscito anche grazie alla collaborazione degli specialisti coinvolti: i chirurghi vascolari Liborio Ferrante e Anna Maria Giribono, il radiologo interventista Mario Quarantelli e l’anestesista Vincenzo Aliperta tutti afferenti al dipartimento di chirurgia generale e chirurgie specialistiche.

Dopo una degenza post-operatoria di due giorni la paziente è stata dimessa ed è in ottime condizioni.

“L’approccio multidisciplinare del lavoro di equipe e l’attenzione all’innovazione costituiscono un punto di forza del Policlinico Federico II, frutto di un’efficace integrazione tra assistenza, didattica e ricerca”, sottolinea Anna Iervolino, direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria.