L’Accordo integrativo regionale non risolve

L’Accordo integrativo regionale non risolve

20 Dicembre 2019 0 Di Salvatore Caiazza*

Per il movimento dei “Medici senza carriere” l’intesa raggiunta non pone rimedio alla carenza dei medici impegnati nel segmento delicato dell’assistenza territoriale.

 

In Campania è stato siglato uno stralcio dell’Accordo Integrativo regionale, dove si va a definire una organizzazione di lavoro che dovrebbe migliorare l’assistenza sanitaria dei Cittadini sui territori per fare da maggiore filtro ai Pronto Soccorso. L’accordo ha, quindi, una duplice finalità: una maggiore tutela della Salute Pubblica e un maggior risparmio della spesa sanitaria regionale. Medici senza Carriere si chiede se ciò sia possibile dato che, nonostante i progressivi pensionamenti, questi ultimi non vengono, di fatto, colmati dall’entrata in convenzione di nuovi medici e considerando il perseverante ritardo di pubblicazione degli ambiti carenti di Medicina generale. Può una maggiore organizzazione supplire le risorse umane che stanno venendo a mancare? Possono medici, già sovraccarichi di lavoro, dare il medesimo contributo rispetto a ciò che potrebbero dare più medici? Sul serio la Regione Campania, insieme a tutte le Asl, pensano di poter migliorare l’Assistenza in questo modo? Perché se così fosse, ciò che è stato firmato in Comitato Regionale, ex art. 24, dalla Regione Campana e da tutte le sigle sindacali di Categoria, in realtà non è altro che un aumento di stipendio a pochi medici di famiglia campani. Ergo, si sta propagandando una migliore assistenza territoriale per qualche spicciolo in più.

A proposito di nuove leve della Medicina Generale, oggi, 20 dicembre, vengono assegnate le carenze dell’annualità 2018, per trasferimento, che può dare la possibilità a medici campani che lavorano fuori regione di ritornare nei propri territori, e poter ricongiungersi con le proprie famiglie e con i propri affetti. Certo, guardando la graduatoria di trasferimento, si evince che i primi sono tutti medici, quasi sessantenni, la maggior parte dei quali provenienti da ambiti della provincia di Caserta e residenti nella provincia di Caserta. Perché un medico alla fine della sua carriera fa domanda di trasferimento? Per migliorare la qualità del proprio lavoro? O ci sono altre motivazioni? Se ci guardiamo indietro, negli anni c’è stato un susseguirsi di trasferimenti non concretizzati, che hanno avuto come risultato di impedire ai medici provenienti da fuori regione di rientrare in Campania. Perché? Chi ha interesse ad una cosa del genere?

Da questo anno è in vigore l’Acn siglato a giugno 2018 che all’articolo 34, comma 21, recita: “Il medico che accetta per trasferimento decade dall’incarico di provenienza, fatto salvo l’obbligo di garantire l’attività convenzionale nel periodo di preavviso di cui all’articolo 19, comma 1, lettera c). La rinuncia o decadenza dal nuovo incarico non consente il ripristino dell’incarico di provenienza”.

Questa novità impedirà di firmare falsi trasferimenti, che non sarebbero stati mai messi in atto, e, di conseguenza, faciliterà il rispetto dei diritti dei colleghi che realmente hanno l’esigenza di trasferirsi.

Medici senza Carriere vigilerà che le procedure di assegnazione per trasferimento vengano svolte nella piena legalità e sarà pronta ad esporre denuncia verso quei medici che, pur firmando il trasferimento in sede regionale, poi non aprano l’ambulatorio nel nuovo ambito. Conseguenza della denuncia sarà la perdita della convenzione del medico, ai sensi dell’articolo dell’Acn.

Medici senza Carriere augura a tutti i medici provenienti da fuori regione di trasferirsi nel proprio territorio e coglie l’occasione per augurare un sereno Natale a tutti Colleghi: un Natale insieme ai propri cari.

*Portavoce “Medici sena carriere”