L’amore diventa patologia
4 Marzo 2019Una direttiva del presidente del Consiglio dei ministri fissa al quattordici di febbraio, chiaramente a partire dal prossimo anno, la Giornata nazionale delle cardiopatie congenite.
In tutte le epoche, molti poeti hanno paragonato l’amore ad uno stato dell’essere che quasi rasenta la patologia. Nessuno mai aveva però osato tanto: trasformare sospiri e languori in malattia. C’è riuscito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che con una direttiva del 17 gennaio scorso, pubblicata in Gazzetta Ufficiale appena ieri l’altro, ha deciso di fare uno sgarbo grave al Santo degli innamorati. Dal 2020, San Valentino dovrà rassegnarsi a vivere in “condominio”.
Stop allo splendido isolamento. D’obbligo, a questo punto, anche l’aggiornamento dei contenuti nei celebri messaggini del più famoso cioccolatino alle nocciole d’Italia. Dal prossimo anno, accanto a Leopardi e Dante dovranno trovare posto anche i motti di Ippocrate.
Così la direttiva: È indetta la «Giornata nazionale sulle cardiopatie congenite» per il giorno 14 febbraio di ogni anno. In tale giornata, le amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con tutti gli enti e gli organismi interessati, promuovono l’attenzione e l’informazione sul tema delle malformazioni cardiache congenite, nell’ambito delle rispettive competenze e attraverso idonee iniziative di comunicazione e sensibilizzazione”.
Insomma, accanto ai “cuori infranti virtuali” anche i cuori colpiti da malattia genetica. Uniti per sempre nel nome della legge. Il Santo dell’amore dovrà farsene una ragione. Il tempo del “regno in solitario” è finito per sempre. Anche se, a dirla tutta, fa strano vedere un re detronizzato da un Conte.