“Lavori in Corso-adottiamo la città” per il disagio minorile
16 Ottobre 2020Dai dati si evince che su 3.900 minori considerati, quasi il 13% ha problemi di disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, circa il 9% dei destinatari vivono in povertà.
Sono 3900 minori, di età compresa tra i 9 e i 14 anni, provenienti da 5 Istituti scolastici in 5 quartieri periferici d’Italia, i protagonisti del nuovo progetto nazionale selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile: “Lavori in Corso-adottiamo la città”. Un progetto innovativo che punta a mitigare il problema della povertà educativa in alcune aree del nostro Paese attraverso una rigenerazione sociale, culturale e ambientale.
I dati raccolti sui minori e le loro famiglie dai 5 istituti scolastici partner di progetto (I.C. Lucatelli -Tolentino; I.C. Gamerra -Pisa; I.C. Cornelia 73-Roma; I.C. Rocco Cav. Cinquegrana -Sant’Arpino; Centro diaconale La Noce – Palermo) rispetto alle difficili situazioni sociali e di isolamento familiare e culturale in cui si trovano costretti a vivere i minori, mettono in rilievo alcune fragilità che spesso si possono rilevare soprattutto in contesti che ricadono nelle periferie sociali del nostro Paese.
Dai dati si evince che su 3.900 minori considerati, quasi il 13% ha problemi di disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, circa il 9% dei destinatari vivono in povertà, in carico ai servizi sociali e con almeno un genitore con problemi penali. Il 6% sono minori immigrati di prima generazione, il 3% quelli di seconda generazione. Bisogni che possono trasformarsi in svantaggi in assenza di risposte educative e sociali adeguate.
Tra i destinatari indiretti del progetto vi sono poi circa 4.000 persone tra genitori, familiari, insegnanti, educatori, volontari e società civile interessata per circa 1.700 nuclei familiari che necessitano di servizi e opportunità per un adeguato svolgimento del proprio ruolo in un contesto dove il 51% ha almeno un genitore disoccupato, il 10% sono le famiglie segnalate o seguite dai servizi sociali o con un genitore in esecuzione penale e sono poco più del 12% le famiglie monoparentali.
L’emergenza Covid-19 ha reso ancora più necessario offrire servizi e creare vere opportunità per questi ragazzi, per contribuire a mitigare la povertà educativa e sociale in cui vivono, con l’obiettivo finale di renderli veri protagonisti della rigenerazione sociale, culturale e ambientale del proprio quartiere, attraverso “l’adozione” della propria scuola e del proprio territorio.
Molte sono le attività e i servizi in partenza nell’ambito del progetto: pedibus, trasporti sociali, sportelli di aiuto alle famiglie, attività di recupero di aree verdi e orti urbani, sviluppo di competenze digitali e discipline STEM, corsi e webinar formativi destinati ai ragazzi, alle famiglie e alla comunità educante.
Un progetto dunque che mette al centro i minori e le loro famiglie, grazie alla proficua collaborazione dei 5 istituti scolastici partner di progetto e grazie ai partner che collaborano a vario titolo per mitigare la povertà educativa nei territori selezionati: oltre a Legambiente Onlus, soggetto beneficiario, Anpas Lazio, Università La sapienza, EuroUsc s.r.l., Disamis s.r.l. e 4 comuni partner: Palermo, Pisa, Sant’Arpino e Tolentino.
“Il Progetto Lavori in Corso – spiega Marco Rossi Doria, vicepresidente di Con i Bambini – è particolarmente importante in questo momento perché prefigura il tema dei “patti di comunità”. In più realtà nazionali, in aree di povertà educativa, tesi a mettere al centro dell’azione educativa la rigenerazione ambientale, grande tema che acquista importanza anche nella prospettiva del Recovery Fund dell’Unione Europea”.
“Il progetto Lavori in corso – dichiara Vanessa Pallucchi, vicepresidente di Legambiente – parte in piena crisi educativa, a causa del covid, che coinvolge milioni di minori. Stiamo cercando di uscire da questa crisi individuando proprio nel ripensamento degli spazi scolastici e urbani nuove opportunità di socializzazione, di apprendimento e miglioramento della qualità della vita delle comunità. Anche in questa nuova luce, questo progetto apre cinque cantieri territoriali di contrasto alla povertà educativa scommettendo su un potente strumento di riconnessione dei legami sociali, generazionali e educativi come la rigenerazione ambientale, sociale e culturale degli spazi di vita collettivi. Legambiente mette a servizio di questa sperimentazione, che ha al centro il protagonismo dei ragazzi, la sua storica esperienza di adozione e cura da parte dei cittadini degli spazi e dei beni comuni, come chiave di sviluppo del senso civico e di coesione delle comunità”.