Lazio, uscita dal commissariamento lontana
3 Febbraio 2019Il ministro della salute Giulia Grillo non fa sconti a Zingaretti, anzi: “L’ uscita da commissariamento non sarà immediata, conti non in equilibrio e servizi non adeguati”.
Se Atene piange, Sparta non ride. Le recenti esternazioni del ministro Grillo sulle condizioni “critiche” della sanità laziale, non lasciano presagire nulla di buono neanche per i destini di quella campana. Certo le situazioni delle due regioni, finite in piano di affiancamento e quindi commissariate, sono diverse. Fosse solo per il fatto che la Campania del commissario De Luca, a differenza di quanto succede per il Lazio del commissario Zingaretti, non porta nessun segno meno in termini di bilancio sanitario. Oltre centodieci milioni di sforamento per Zingaretti, bilancio sostanzialmente attivo per De Luca. Pure, potrebbe non bastare. “Da cittadina e da ministro della Salute oggi ho voluto toccare con mano la qualità in emergenza del pronto soccorso con più alto numero di accessi della Capitale e, onestamente, mi è sembrato che ci sia ancora tanto da lavorare” – ha commentato la Grillo. Che poi ha completato: “Al netto della grande abnegazione e della qualità di tutto il personale sanitario impegnato giorno e notte in corsia, al quale dobbiamo continuare a dire grazie, non credo di poter essere fiduciosa rispetto a un’uscita imminente dal commissariamento della Regione Lazio per la sanità”.
Quindi, il riferimento alle valutazioni tecniche: “In ogni caso voglio ricordare a tutti che le valutazioni tecniche sul commissariamento e sul piano di rientro del Lazio non spettano né a me né al presidente Zingaretti, ma ai tavoli tecnici del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia”. Un modo per dire che la decisone non peserà solo su di lei ma avrà natura collegiale?
Poi, la stoccata sul disavanzo del Lazio: “Sinceramente se guardo le valutazioni dell’ultimo tavolo di verifica di novembre e le criticità rilevate in tale occasione, ho serie difficoltà a condividere l’ottimismo del governatore del Lazio. Solo per citare un numero, il commissario Zingaretti si era impegnato a portare i conti in equilibrio e invece risulta ancora un disavanzo di 110 milioni di euro”.
Sono, però, le ultime dichiarazioni del ministro Grillo che suonano “funeree” anche per la Campania: “Ma in realtà sono più preoccupata per la qualità dei servizi sanitari che ancora stentano a decollare, a tutto danno dei cittadini del Lazio”.
Certo, si dirà, anche su questo fronte, alla Campania mancano pochi punticini per rientrare nella griglia Lea. Eppure neanche questo potrebbe essere sufficiente a stornare il colpo. Le condizioni in cui versano molti ospedali, i ripetuti scandali, le infiltrazioni camorristiche nella sanità, sono tutti ingredienti che non giovano alla causa di De Luca che chiede di uscire dal commissariamento.
Il mancato sblocco dei fondi destinati all’edilizia sanitaria e le reiterate negative valutazioni del ministro sulla qualità dei servizi sanitari campani, sono segnali che portano in un’unica direzione: la nomina di un commissario al posto del governatore campano. Si tratta solo di capire quando.