Le Asl non monitorano, la riabilitazione non riparte
20 Maggio 2020A denunciare i gravi ritardi con cui le Azienda sanitarie locali stanno provvedendo ad effettuare i controlli è il garante dei disabili, avvocato Paolo Colombo.
“È passato più di un mese dal decreto dirigenziale numero 83 del 9 aprile (approvazione programma “La Campania riparte” – programma transitorio per i servizi sociosanitari e riabilitativi nella fase emergenziale Covid) con il quale la Regione Campania aveva stabilito il riavvio dei servizi sociosanitari erogati dai centri di riabilitazione e dalle cooperative rivolti alle persone con disabilità.
Ad oggi la maggior parte dei servizi non sono ripartiti, e questo non per volontà delle persone con disabilità, delle loro famiglie e degli enti gestori, bensì perché le Asl non hanno provveduto alla somministrazione regolare di test diagnostici a scopo preventivo a tutte le persone con disabilità, a prescindere dal riscontro di un operatore o di una persona con disabilità o familiare positivo al Coronavirus”, denuncia il garante dei diritti delle persone con disabilità della Campania, Paolo Colombo. “Qualche Asl (Caserta e Avellino) si è mossa solo in questi ultimi giorni – continua il garante – avviando i controlli, ma solo per le persone con autismo e per gli operatori dei centri per la ripresa dei trattamenti Aba (Analisi applicata del comportamento) che sono stati sottoposti a tampone.
È necessario, invece, estendere questa prassi a tutte le persone con disabilità residenti in Campania, evitando così qualsiasi forma di discriminazione. Tante famiglie e persone con disabilità stanno facendo sacrifici e questi non possono essere resi vani solo perché le Asl non hanno ancora avviato le procedure dovute, che permetterebbero alle persone di poter riprendere in sicurezza la loro quotidianità, tornando a frequentare i centri diurni sociali e sociosanitari”.
La ripresa dei servizi semiresidenziali, delle prestazioni riabilitative come da articolo 26 della Legge 833 del 78, dell’assistenza domiciliare, dei progetti terapeutico-riabilitativi individuali (Ptri) devono avvenire in totale sicurezza, attuando i protocolli come previsto dallo stesso decreto del presidente del Consiglio del 17 maggio (articolo 9) e dal decreto del presidente del Consiglio del 26 aprile (articolo 8). Perché i diritti di tutti sono diritti per tutti!”