Le cicogne di Ischia “costrette agli straordinari”
4 Dicembre 2018Nasce Ruggiero, oltre quattro chili, e non è stato necessario il taglio cesareo. Qualche difficoltà “in uscita” ma, alla fine, ha vinto lui per la gioia di mamma Assunta e del papà Mario.
Nel corridoio della ginecologia del <Rizzoli> di Ischia il fiocco azzurro è stato tolto ieri mattina perché Ruggiero, il bambino nato giovedì con parto naturale, è tornato a casa con i genitori. E il programma del neo primario, Davide De Vita, sta andando avanti secondo i programmi con una media mensile di circa venti parti.
Quello di Ruggiero è stato un parto un po’ particolare perché il piccino pesava quattro chili e duecento grammi, e le società scientifiche in casi del genere (i neonati sopra i quattro chili vengono indicati come <macrosomici>) ritengono come quasi inevitabile il parto cesareo.
Siamo riusciti ad evitare l’atto chirurgico – spiega il direttore De Vita – e dico siamo perché in sala parto c’erano con me i quattro colleghi ginecologi presenti in quel momento in ospedale perché al momento della nascita ci siamo resi conto che c’era un problema biparietale: la testa di Ruggiero era grande e non riusciva a passare attraverso lo stretto inferiore del bacino della mamma. Il problema è stato affrontato e risolto, conservando sempre la necessaria tranquillità, applicando una ventosa che ci ha permesso di concludere in maniera naturale un parto non semplice”.
Ringraziamenti all’equipe dalla mamma Assunta e dal papà Mario felicissimi per la nascita <naturale> del primogenito. “Dopo quest’ultimo caso, che si è concluso felicemente, tutta la divisione di ostetricia e ginecologia torna in aula per portare continuare i <corsi di simulazione dei parti>, incontri utili – conclude il direttore De Vita – per consentire a tutti i colleghi medici e ostetriche del reparto di essere pronti a superare le difficoltà che possono capitare quando sta per nascere un neonato”.
Passo dopo passo Ischia è al lavoro con i medici del <Rizzoli> per bloccare la migrazione sanitaria di giovani signore gravide che sinora consideravano necessario il trasferimento sulla terraferma al momento del parto.