“Le criticità organizzative stanno soffocando i medici di famiglia”
1 Gennaio 2022In una nota stampa “Medici senza carriere” propone e chiede immediato rinnovamento di gestione e il superamento di potenziali abusi da parte delle aziende
In questa ultima settimana l’aumento dei contagi della variante Omicron Covid-19 ha messo a dura prova i Medici di Medicina Generale, che stanno assistendo ogni singolo paziente, contagiato o meno, per oltre le 12 ore al giorno, in quanto alla attività medica si somma soprattutto un lavoro di natura burocratica-informatica, che sarebbe più pertinente a medici di medicina di servizi, che ai medici di medicina generale.
Forse sarebbe opportuno che ai medici USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), che, ricordiamo, sono professionisti istituiti con il DL del 9 marzo 2020 dal Ministero della Salute alle visite domiciliari per pazienti Covid positivi, o sospetti tali, per garantire la normale attività ordinaria da parte dei Medici di Assistenza Primaria, dai Pediatri di Libera Scelta e dai Medici di Continuità Assistenziale, fosse consentito di fare il tracciamento attraverso la piattaforma Covid Sinfonia, potendo anche richiedere, così, i tamponi molecolari, ai fini di avere diagnosi di certezza di contagio e fine contagio. E sarebbe ancora più opportuno che i medici USCA fossero coordinati dai medici di medicina generale all’interno delle AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali), per avere la migliore tutela della Salute dei Cittadini sul territorio.
L’Assistenza con ore e ore di straordinario e faticoso lavoro, che i Medici di Medicina Generale stanno riuscendo a dare ai propri pazienti, è possibile grazie al rapporto di fiducia medico- paziente, sancito dal sacrosanto principio di “libera scelta de medico”, ai sensi della Legge 833/1978 art. 25; ai sensi del Codice di deontologia Medica art. 24; ai sensi dell’ACN (Accordo Collettivo Nazionale) della Medicina Generale 2009 art. 40 comma 2; ai sensi della Sentenza del Consiglio di Stato, Sez. III, del 23 febbraio 2021, n.1555; ai sensi della Sentenza del Consiglio di Stato, Sez. II, del 10 novembre 2021, n. 07474.
In questa ultima sentenza il Consiglio di Stato ha stabilito che i Cittadini residenti nel territorio della singola ASL campana, possono scegliere un medico di medicina generale che eserciti in uno degli ambiti territoriale della medesima azienda e non necessariamente la residenza dell’assistito e l’ambito territoriale in cui il medico è iscritto, debbano coincidere, proprio perché il rapporto di fiducia medico-paziente e, quindi, la libera scelta sono insindacabili. Eppure qualche dirigente aziendale più volte ha violato la libera scelta, volendo veicolare la scelta del paziente necessariamente su medici del comune della propria residenza, facendo, forse inconsapevolmente, reato. Il medico di medicina generale non è un dipendente, ma un professionista in convenzione e assolutamente l’azienda non può trattarlo come un dipendente e, quindi, la scelta non può essere condizionata come se il medico avesse un rapporto di dipendenza con l’ASL; a tal proposito, per la ragione suddetta, ricordiamo che il medico di medicina generale è giuridicamente equiparato, nell’organigramma aziendale, al Direttore Generale dell’ASL.
Prima che possano esserci contenziosi legali, anche di natura penale, sarebbe opportuno che Regione Campania esprimesse un parere vincolante in merito ad ogni singola ASL. La convenzione non può essere stravolta proprio sui principali cardini: RAPPORTO DI FIDUCIA E CAPILLARITÀ.
Proprio sulla capillarità teniamo a sottolineare che i medici che hanno un vincolo di apertura di studio in una determinata zona, ai sensi dell’ACN della Medicina Generale 2009 art. 34 commi 11 e 12 e art. 35 comma 6, possono tranquillamente aprire altri ambulatori, mantenendo le ore principali al primo studio; a tal proposito va ricordato che l’ASL Napoli 1 Centro è un unico ambito territoriale. Ciò è fondamentale proprio per garantire ai Cittadini la prossimità del proprio medico di fiducia, che liberamente scelgono.
Ultima criticità da sottolineare, è che, al momento, i medici di assistenza primaria Campani, facenti parte tutti obbligatoriamente delle AFT, ai sensi dell’AIR (Accordo Integrativo Regionale) Campania 2020, percepiscono una indennità diversa, per mere ragioni di anzianità, in quanto i medici che percepivano le indennità di rete di gruppo, forme associative superare dalle AFT, sempre ai sensi dell’AIR Campania 2020, continuano a percepire tali emolumenti, quando proprio l’AIR Campania 2020 sancisce il medesimo trattamento economico dei medici di Assistenza
Primaria da gennaio 2021. Anche in questo caso sarebbe opportuno superare la problematica, onde evitare contenziosi legali per disparità di trattamento a lavoratori che esercitano le medesime mansioni.
Medici senza Carriere, augurando un 2022 ricco di soddisfazioni professionali ai medici e la migliore assistenza medica territoriale possibile ai Cittadini, esorta Istituzioni e Organizzazioni Sindacali di Categoria, ad accogliere le proposte enunciate, affinché la Medicina Generale campana possa essere fiore all’occhiello per il Paese e non più fanalino di coda, come purtroppo è stato negli anni passati.