Le Fiamme Gialle in Consiglio regionale
28 Febbraio 2019Oggi blitz della Guardia di Finanza negli uffici del parlamentino campano sulla arcinota vicenda comandati. “Siamo sottorganico di 80 unità” – ribatte l’Ufficio del personale.
A cercare di venire a capo dei diabolici meccanismi che regolano l’istituto del comando al Consiglio regionale della Campania e, nel caso da noi richiamato in un precedente articolo, negli uffici delle varie Asl, depauperando il già insufficiente personale ospedaliero, ci stanno pensando gli uomini della Guardia di Finanza in “missione”di lavoro negli uffici regionali negli ultimi giorni.
Nel frattempo a “giustificare” l’uso o meglio “l’abuso” del comando di personale in Consiglio regionale è una nota stampa del Direttore Generale delle Risorse Umane, Lucio Varriale che parla di obbligatorietà del Piano triennale di fabbisogno personale, “finalizzato ad accrescere la professionalità, l’efficacia e l’efficienza dell’Assemblea legislativa regionale, attualmente in fase di elaborazione e non ancora approvato”.
Nel comunicato si parla addirittura di una vacanza di organico di ben 80 dipendenti, tra cui 5 dirigenti, rispetto ad un organico di 229 dipendenti, ovvero circa il 30 per cento dell’organico. “Un piano non ancora approvato ma che ha seguito in piena trasparenza tutte le procedure previste dalla normativa e dal Ccnl Funzioni Locali in materia di confronto con i sindacati per quanto concerne la determinazione dei profili professionali” Una precisazione d’ufficio che però non smentisce né mette a tacere le voci sui comandi di personale a “chiamata diretta”, ad personam. Una vecchia, e sempre verde, “abitudine” di politici, sindacalisti, amici degli amici anche da società partecipate della Regione che spesso vanno a creare veri e propri vuoti d’organico negli Enti di provenienza. Tale malcostume come accennato in precedenza troppo spesso viene a privare le “prime linee” degli ospedali regionali di importanti ed insostituibili professionalità “confinate” in uffici amministrativi o in reparti “tranquilli” per motivi spesso anche di incompatibilità o mancate promozioni.