Ma quali “emozioni da motocross”, “sfondo suggestivo” e “spiaggia che si trasforma in una pista spettacolare”. Questi titoli, che si riferiscono alla competizione di motocross che si è svolta nei giorni scorsi sulla spiaggia della Chiaia a Forio (Ischia) dovrebbero, al contrario, denunciare l’ennesimo scempio compiuto dall’uomo ai danni dell’ambiente. Stiamo assistendo – sbigottiti – alla massiccia pianificazione di eventi e manifestazioni che, anziché svolgersi in sedi idonee (autodromi, piste, stadi) utilizzano come location le spiagge e i siti naturali. Il calendario è ricco: Forio (Ischia), Senigallia (AN), Bordighera (IM), solo per citarne alcuni. E questo avviene a dispetto di quanto stabilito dai CAM, Criteri Minimi Ambientali, approvati dal Ministero della Transizione Ecologica lo scorso novembre, che definiscono le spiagge “zone vulnerabili” dove non è possibile svolgere eventi impattanti. Le spiagge e i litorali, che già soffrono per le pressioni causate da inquinamento, cementificazione delle coste, turismo irresponsabile, distruzione delle praterie sommerse di posidonia e attività di vario genere che si svolgono al loro interno o nell’immediato entroterra, rappresentano ambienti fragili e dinamici e sono importanti aree di transizione tra la terraferma e il mare. Oltre a ospitare preziosi ecosistemi, sono aree filtro che proteggono il mare dall’inquinamento dell’entroterra e l’entroterra dall’azione erosiva del mare e dalla risalita dell’acqua salata nelle falde di acqua dolce. Soltanto la sabbia, che spesso diamo per scontato, impiega millenni a formarsi.
Come Marevivo abbiamo scritto al Sindaco di Forio, chiedendo di vietare, per quanto di sua competenza, l’utilizzo delle spiagge del suo territorio per qualsiasi iniziativa che non consenta una fruizione compatibile con il mantenimento delle caratteristiche ambientali di questo delicato e importantissimo habitat. Ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Chiaia è tra le spiagge più frequentate e note dell’isola d’Ischia, anche “adottata” da Marevivo nell’ambito della sua campagna Nazionale “Adotta una spiaggia”, che ha l’obiettivo di contribuire a contrastare alcune delle criticità generate dall’impatto umano, ma anche valorizzare questi ambienti e ricordare quanto sia una responsabilità collettiva avere cura costantemente di un luogo così fragile e prezioso come la spiaggia al quale ancora oggi – purtroppo – siamo abituati a pensare solo in estate e in forma utilitaristica. Non esistono eventi ecosostenibili in spiagge o aree naturali, anzi, questi sono spesso il frutto di decisioni, anche politiche, che violano gli stessi valori di sostenibilità e tutela ambientale declamati tra le loro finalità. Gli interessi economici evidentemente sono più forti di qualunque azione dettata dal rispetto e dal buonsenso, eppure dal mare e dalla sua salute dipende la vita dell’uomo. Non ci stancheremo mai di dirlo! |
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