Licenziamenti a Sessa? Macché alla fine saranno premiati
10 Aprile 2019Purtroppo non si tratta di un’ipotesi remota e disfattista. È già successo per analogo episodio con protagonisti alcuni dipendenti dell’ospedale di Maddaloni: riabilitati e premiati.
Nei giorni scorsi all’Ospedale di Sessa Aurunca è scoppiato l’ennesimo scandalo riguardante i furbetti del cartellino. Ventotto dipendenti del nosocomio sessano, tra i quali diversi anestesisti e medici, sono finiti sotto accusa per aver falsamente attestato la loro presenza in servizio. La metà di questi sono stati sottoposti all’obbligo di firma prima dell’entrata a lavoro e dopo la fine dell’attività lavorativa con provvedimento del Gip che ha ritenuto di non accogliere le richieste del P.M., che voleva il loro arresto, al fine di non interrompere l’assistenza sanitaria nei confronti dei cittadini. Appena diffusasi la notizia il vertice dell’ASL Caserta ha dichiarato alla stampa che i dipendenti coinvolti dovevano essere licenziati. Al momento ufficialmente l’Azienda non conosce ancora i nomi degli indagati perché non è stato ancora notificato il provvedimento ma già si nutrono forti dubbi sul fatto che gli accusati di truffa ai danni dello Stato saranno mandati a casa. Perché?
Nel 2016 al Distretto di Maddaloni furono arrestati dipendenti, veterinari, medici amministrativi sempre per aver attestato in maniera fraudolenta la presenza in servizio. Anche in questo caso i vertici aziendali casertani dichiararono che i furbetti del cartellino dovevano essere licenziati. Successivamente il Magistrato dispose nei confronti di alcuni coinvolti nello scandalo la misura meno afflittiva della sospensione dal servizio per sei mesi e, quindi, la loro totale liberazione in attesa del loro eventuale rinvio a giudizio. Alla richiesta di riammissione in servizio l’ASL rispose picche anzi adottò una delibera di proroga della sospensione dal servizio provvedimento poi impugnato dagli imputati davanti al Giudice del Lavoro che non solo ha dichiarato l’illegittimità della ulteriore sospensione, ordinando alla struttura aziendale casertana il reintegro degli stessi nel posto di lavoro, ma ha anche riconosciuto ai ricorrenti un sostanzioso risarcimento danni. Finito qui?
No. Addirittura per uno di essi è arrivato anche il premio perché da qualche giorno ha preso servizio in quella stessa Direzione Generale che aveva proclamato di volerlo licenziare insieme ad altri, mentre per un altro il premio arriverà a giorni visto che sarà assegnato all’Unita operativa complessa Risorse Umane. Insomma, i furbetti non solo la fanno franca ma ottengono anche premi. Ci chiediamo: a quando le ulteriori promozioni e gli scatti di carriera?