L’importanza dell’allattamento al seno

L’importanza dell’allattamento al seno

13 Gennaio 2025 Off Di La Redazione

L’allattamento al seno è uno dei modi più efficaci per garantire la salute e la sopravvivenza dei bambini. L’OMS raccomanda che i bambini vengano alimentati esclusivamente con latte materno per i primi sei mesi di vita, continuando ad essere la principale fonte di nutrizione anche dopo l’introduzione degli alimenti complementari, fino ai due anni di età o oltre, e comunque finché la madre e il bambino lo desiderano.

Il latte materno è un alimento completo e naturale che fornisce al bambino tutti i nutrienti essenziali per una crescita sana – spiega il dottor Marco Grassi,ginecologo presso l’ospedale ‘C. e G. Mazzoni’ di Ascoli Piceno – l’allattamento, però, non si limita solo a nutrire: favorisce anche un profondo legame affettivo e psicologico tra madre e bambino, fondamentale per il benessere emotivo e lo sviluppo di entrambi, una dimensione che non dovrebbe essere mai trascurata.” Ciò è influenzato dall’interazione di due ormoni l’ossitocina e prolattina. L’allattamento, in aggiunta, contribuisce ad alleviare la depressione post-partum e a rafforzare l’autostima (Fonte: The Psychological Benefits of Breastfeeding: Fostering Maternal Well Being and Child Development).
Quali benefici  per il bambino?

Oltre a stimolare il legame mamma-bambino, contiene i nutrienti essenziali come acidi grassi polinsaturi, proteine, ferro e sostanze bioattive che favoriscono la salute del neonato dai primi giorni di vita. “I benefici sono numerosi: migliora lo sviluppo psicomotorio e intestinale proteggendo dall’obesità, ciò significa avere meno rischi di sviluppare diabete di tipo 2 – sottolinea il dottor Marco Grassi – ma non solo, i bambini che non vengono allattati al seno hanno una maggiore propensione a soffrire di diarrea, vomito, infezioni delle vie urinarie, stitichezza ed eczema. Inoltre, sono più inclini a sviluppare otiti e a rifiutare nuovi cibi e sapori.”

I vantaggi per la salute della madre

Come abbiamo visto, l’allattamento fornisce importanti benefici anche alla mamma, stabilendo un profondo rapporto di fiducia reciproca. “Facilita, inoltre, una ripresa più rapida dopo il parto, grazie all’ossitocina, che accelera il recupero e aiuta a perdere il peso accumulato durante la gravidanza – spiega il dottor Grassi – riduce il rischio di ipertensione, colesterolo elevato, malattie cardiovascolari, osteoporosi e diabete di tipo 2. In più è una scelta economica, poiché non comporta costi aggiuntivi né preparazioni complesse.”

Quando l’allattamento non è possibile

Nel caso in cui l’allattamento al seno non possa essere attuato per motivi di salute o altre circostanze, è fondamentale che la madre riceva tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione consapevole e sicura riguardo al benessere del suo bambino. “E’ bene garantire che la scelta sia fatta con consapevolezza, nel rispetto della salute della madre e del neonato“, afferma il dottor Grassi.

Come allattare al seno

Esistono alcune regole elementari che, come sottolinea l’esperto, possono garantire al meglio i benefici dati dall’allattamento, riducendo significativamente eventuali disagi, soprattutto legati all’inesperienza. Ecco i principali consigli:

Allattare “a richiesta”: nei primi mesi i neonati poppano tra le 8 e le 14 volte al giorno. Questo approccio flessibile è importante per soddisfare i bisogni del piccolo e consentire alla madre di gestire meglio la sua routine.

Controllare la posizione e l’attacco: una corretta postura aiuta la madre a evitare dolori ai capezzoli e altre problematiche come la mastite. “Non è necessario un tempo rigido per ogni poppata, è il bambino che decide quando ha mangiato abbastanza“, spiega il dottor Grassi.

Esclusività del latte materno: nei primi sei mesi di vita, il bambino dovrebbe ricevere esclusivamente latte materno, anche per quanto riguarda l’acqua. Quando ha sete, si attacca al seno e prende il “primo latte”, ricco di acqua e zuccheri.

Evitare l’uso di tettarelle o biberon: questi dispositivi, soprattutto all’inizio, possono interferire con l’allattamento al seno, compromettendo l’adeguato attaccamento del bambino.

Semplicità nella cura del seno: non è necessario lavare il seno dopo ogni poppata, poiché le ghiandole dell’areola provvedono già a una naturale pulizia.

L’allattamento al seno rimane dunque una delle scelte più benefiche per la salute del neonato e della mamma, con effetti positivi che vanno dalla prevenzione di malattie a un legame affettivo più forte tra madre e figlio, favorendo il benessere cognitivo, emotivo, e sociale del bambino. “Nonostante le difficoltà iniziali che alcune donne possono affrontare, con il giusto supporto e le informazioni adeguate, l’allattamento è un’esperienza assolutamente gratificante e altamente benefica”, conclude il dottor Marco Grassi.