“Linee guida uniformi per assistenza domiciliare”

“Linee guida uniformi per assistenza domiciliare”

7 Aprile 2020 0 Di La Redazione

Flora Beneduce: “Non si può lasciare l’assistenza domiciliare dei pazienti Covid alle iniziative estemporanee dei direttori generali delle singole Asl, serve una regia comune”.

 

Serve una strategia univoca. “Bene l’istituzione di team di assistenza domiciliare in Campania, come più volte da noi sollecitato in questi giorni, anche formalmente, al presidente Vincenzo De Luca e all’Unità di crisi, ma ora servono linee guida uniformi per tutte le Asl”. Lo dichiara Flora Beneduce ( in foto), consigliere regionale di Forza Italia e componente della Commissione sanità.

“Non si può lasciare l’assistenza domiciliare dei pazienti Covid alle iniziative estemporanee dei direttori generali delle singole Asl, serve una regia comune e una strategia univoca – aggiunge il consigliere azzurro – siamo soddisfatti del fatto che le nostre ripetute sollecitazioni abbiano sortito un effetto in seno alla Giunta regionale e all’Unità di crisi, perché la battaglia si vince nelle case, prima dell’ospedalizzazione, ma ora non bisogna indietreggiare di fronte alla necessità di creare criteri e modalità operative uguali su tutto il territorio regionale”.

“La questione dei dispositivi di protezione individuale, ad esempio – si chiede Beneduce – come si pensa di affrontarla? Alla meno peggio, come sta avvenendo in queste ore, mettendo a repentaglio la salute di operatori e utenti, oppure con una politica uniforme?”.

“Resto sconcertata dal trattamento riservato ai colleghi medici, al fronte a mani nude, senza Dpi, senza tute anti-virus. Medici di medicina generale, prima linea della gestione dei pazienti sul territorio, privi dei più basilari dispostivi di protezione”.

“Soltanto un’azione uniforme e tempestiva potrà ridurre il tributo di vite umane pagato dalla categoria di medici e personale sanitario per l’assenza di protezioni, per i ritardi nel sottoporre chi è in prima linea al tampone, a causa della confusione organizzativa che regna sovrana in Campania”, conclude il consigliere regionale.