L’influenza che “non passa”
27 Gennaio 2019Sembra davvero non finire mai, il tipico malanno di stagione continua a mietere vittime e, solo nell’ultima settimana, ha messo a letto oltre 570mila persone.
Annunciato a più riprese – chiaramente in modo diverso, a seconda delle aree geografiche colpite – il picco influenzale quest’anno non sembra intenzionato a cedere il passo alla logica, conseguente, fase calante.
Non solo, al ceppo principale (quello per cui è raccomandabile la prassi vaccinale) altri se ne sono aggiunti (ed anche questa non è una novità) a complicare la situazione, perché i virus parainfluenzali hanno colpito, in prevalenza, l’apparato gastroenterico.
In questi giorni, nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è risultata pari a 28,29 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 12,98, nella fascia 15-64 anni a 8,76 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 3,97 casi per mille assistiti. Complessivamente, il livello di incidenza, in Italia, è pari a 9,4 casi per mille assistiti. Piemonte, P.A. di Trento, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e Sicilia le Regioni maggiormente colpite.
I dati riferiti sono quelli resi noti dalla sorveglianza sentinella della sindrome influenzale InfluNet, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) con il sostegno del Ministero della Salute. La rete si avvale del contributo dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, dei referenti presso le Asl e le Regioni.