L’inutilità di certe sperimentazioni
25 Gennaio 2020L’accordo collettivo Nazionale, attualmente vigente, non prevede assolutamente la chiusura notturna dei presidi territoriali aziendali pubblici di Continuità assistenziale.
Leggiamo su un noto quotidiano Nazionale un articolo dal titolo: “Sparisce la guardia medica di notte” in riferimento ad una Asl della Toscana. L’articolo inoltre descrive il cosiddetto sistema h16 che prevede tra l’altro l’utilizzo dei medici di continuità assistenziale in altre mansioni durante il giorno presso le Asl. Tra le cause di questo provvedimento ci sarebbe, secondo l’articolo, anche la presunta mancanza dei medici per coprire il servizio.
Dalla prima lettura emergono alcune perplessità: in primis l’accordo collettivo Nazionale attualmente vigente non prevede assolutamente la chiusura notturna dei presidi territoriali aziendali pubblici di Continuità assistenziale su tutto il territorio nazionale, né tantomeno risulta nell’accordo integrativo regionale della Toscana.
Ed infatti dopo poche ore, come era prevedibile, giunge la smentita, nuovamente a mezzo stampa, dove la Asl della Toscana smentisce la scomparsa del turno di notte della guardia medica.
Spesso in Toscana si sono sviluppati sperimentazioni su modelli organizzativi di assistenza territoriale poi clamorosamente non applicati su tutto il territorio nazionale per varie motivazioni. In questo caso per la problematica è molto complessa ed entrano in gioco diversi fattori tra cui la densità abitativa che molto scarsa in Toscana a differenza di altre Regioni tra cui la Campania, si pensi che la città di Firenze ha una popolazione residente di poco superiore al solo quartiere di Napoli Stella S.Carlo Arena, ed altri fattori tra cui la presenza degli ospedali sul territorio per numero di residenti e la organizzazione del 118. Non è possibile in tutta Italia formulare modelli differenziati di assistenza territoriale perché i cittadini hanno tutti diritto alla assistenza sanitaria notturna e festiva e quindi mi rivolgo al Ministro della Salute affinché eserciti tutte le attività di controllo e vigilanza per evitare che si sviluppino sperimentazioni non in linea con il Ministero e senza nessun presupposto tecnico-scientifico e quindi non applicabili in altre realtà territoriali per i motivi sopra esposti. Una sperimentazione in tal senso fatta in Toscana non avrebbe nessun significato in termini di applicabilità nelle altre regioni ed è sicuramente destinata alla archiviazione.
Il tema riguarda da un lato la garanzia della assistenza sanitaria pubblica per i cittadini, la salvaguardia dei presidi territoriali aziendali pubblici che alcuni vogliono sopprimere per privatizzare il servizio stesso e togliere quindi risorse economiche alle strutture di proprietà dello Stato. La attuale azione di filtro per il 118 ed i pronto soccorso che verrebbe a mancare di notte potrebbe determinare un grave vulnus assistenziale e compromettere il mantenimento del posto di lavoro per i medici non solo titolari ma anche sostituti ancora precari ed in attesa di prima convenzione che ad esempio nella sola Regione Campania sono ancora migliaia in cerca di prima convenzione in attesa delle assegnazioni delle carenze ancora ferme al 2018 per graduatoria.
*Segretario Aziendale Smi Asl Napoli 1 Centro