L’isola azzurra ha la sua area marina protetta

L’isola azzurra ha la sua area marina protetta

5 Gennaio 2020 0 Di Gaetano Milone

Era ora. Dopo trent’anni di tentativi infruttuosi, Marevivo ed altre associazioni ambientaliste vedono coronato il sogno di una maggiore tutela ambientale per l’isola di Capri.

 

“L’Area Marina Protetta di Capri ha ora la copertura economica e la lettera ufficiale del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che ha convocato i sindaci di Capri ed Anacapri per questo mese, a Roma, per discutere sulla zonizzazione e subito dopo incontrerà gli stakeholder ( i soggetti coinvolti nell’iniziativa) e le Associazioni”.

La dichiarazione, in esclusiva dalla Thailandia dove si trova in questi giorni, è di Rosalba Giugni, Presidente Nazionale di Marevivo che il 23 dicembre scorso alla notizia dell’istituzione dell’Area Marina Protetta di Capri, esclusa in un primo momento dai finanziamenti ministeriali, aveva scritto sul sito di Marevivo “Grazie al Ministro dell’Ambiente Sergio costa per aver ascoltato la nostra petizione, che si è unita alla voce dei capresi!.

In diretta Facebook il Ministro ha dato via al processo per l’Istituzione dell’Area Marina Protetta di capri, per la quale Marevivo si batte da più di 30 anni con l’obiettivo di proteggere uno dei luoghi più straordinari e conosciuti del Pianete. Ora seguiremo con attenzione ed entusiasmo l’iter fino al suo compimento!”.

 Uno stop quindi all’assalto dell’isola azzurra, una superficie di 10 chilometri quadrati, da centinaia di imbarcazioni che nel quotidiano al di fuori dei mezzi di linea autorizzati (Aliscafi, traghetti e motobarche per il traffico passeggeri) che sbarcano fiumi di gente – per la maggior parte abituati al mordi e fuggi – che violano coste, cale, grotte nel nome di un turismo poco attento alla difesa dell’intero ecosistema marino.

 Una violazione accentuatosi con il fenomeno dei charter, una media di oltre centocinquanta imbarcazioni entro i dieci metri di lunghezza, velocissime, timonate da un maggiorenne con semplice patente nautica, che partendo da Napoli, Castellammare di Stabia, Piano di Sorrento, Sorrento, Marina della Lobra e Marina del Cantone a Massa Lubrense, Positano, Praiano, Maiori ed Amalfi, portano migliaia di turisti (dodici a barca) in più viaggi, a costeggiare l’isola, fermandosi  a ridosso delle grotte più importanti (Grotta Bianca, Grotta Verde,)  e la stessa gotta Azzurra (autorizzate le visite),che sommatosi ai super veloci barconi degli isolani, molto più capienti (sui cento passeggeri per barca) rendono  la navigazione lungo la costa difficile per piccoli natanti creando pericolosi moti ondosi con  rischio incolumità per i bagnanti.

Il tutto in barba alle norme che vietano l’accosto entro i cento metri alla costa alta ed entro trecento alle spiagge. La maggior parte dei charter tranne pochi furbi che sbarcano a Marina Piccola nonostante il divieto, attraccano all’interno del porto di Marina Grande, pagando cento euro a sbarco.

 Una notevole entrata giornaliera di grosse liquidità che troppo spesso condiziona leggi e legislatori per cui l’istituzione dell’Area Marina Protetta, con un’accorta zonizzazione e l’arrivo di fondi per dare supporto all’Autorità marittima, è di vitale importanza per il futuro di una delle isole più belle del mondo.