L’Italia adotta la normativa per contrastare più efficacemente le molestie sul lavoro
27 Gennaio 2021L’Italia è il quarto Paese al mondo, il primo Paese europeo a ratificare la Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) n. 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro. Il Senato della Repubblica ha approvato all’unanimità l’autorizzazione alla ratifica. La proposta aveva già avuto il voto unanime favorevole alla Camera dei deputati lo scorso 23 settembre. La Convenzione, approvata dall’OIL il 21 giugno 2019, sarà uno strumento si pensa e si spera efficace nel contrasto a violenze e molestie sui luoghi di lavoro. Innanzitutto la 190 fornisce una definizione ampia di molestia, approvata a livello internazionale: è molestia o violenza ogni comportamento suscettibile di causare un danno fisico, psicologico e economico. Inoltre, si fa esplicito riferimento alla discriminazione basata sul genere, riconoscendo che le donne sono particolarmente esposte alla violenza fisica, economica e psicologica sui luoghi di lavoro. Nella definizione sono incluse anche le molestie che avvengono durante trasferte, viaggi o eventi di lavoro, che non avvengono cioè nell’ “orario di ufficio”, né viene dimenticato il telelavoro: anche in forma virtuale, infatti, si possono subire abusi. Parlando di tutele, tra i soggetti vulnerabili sono inclusi anche tirocinanti, volontari e persone licenziate, che si trovano in posizioni economica e lavorativa più svantaggiata. Ora l’Italia dovrà recepire le indicazioni contenute nella Convenzione in una legge articolata e ben ponderata. Il nostro Paese avrà poi l’obbligo di fornire un accesso adeguato alla giustizia per chi subisca violenza e molestia, una questione ancora molto spinosa. In Italia sono circa un milione e 400mila donne ad aver subito molestie sul luogo di lavoro (Dati ISTAT 2016). Si tratta di una lavoratrice su 10. In tutto il mondo, e in particolare nei Paesi dov’è diffusa la produzione tessile, le donne lavoratrici sono esposte a violenza fisica ed economica. Lo ha documentato l’importante “Campagna Abiti Puliti“ nel suo recente approfondimento sulla violenza di genere pubblicato lo scorso novembre. Abiti Puliti conduce da mesi una campagna internazionale con la quale chiede a tutti gli Stati, soprattutto quelli con una grande produzione tessile, di ratificare la Convenzione 190, l’Italia in questo non sarà fanalino di coda ma esempio da seguire.