L’Italia fa richiesta di infermieri stranieri?
4 Novembre 2020Antonio De Palma: “Vogliamo sperare che si tratti di strutture private. Sarebbe molto singolare se fosse la sanità pubblica italiana ad incaricare società esterne di questo tipo”.
“Potrebbero presto arrivare in Italia infermieri stranieri. Particolarmente specializzati? Non sembra proprio a dire il vero. Leggendo l’offerta di lavoro di una società con sede in Portogallo e nel Regno Unito, la Heilsa Recruitment, sembra si tratti di una ricerca di professionisti con funzioni tipiche dell’infermiere, addirittura nessuna esperienza è richiesta ma, udite udite, verrebbero pagati fino a 3200 euro lordi (2500 euro netti) più un contributo di 200 o 300 euro al mese per le spese di alloggio”.
Così Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, nello svelare i contorni di una vera e propria indagine sindacale condotta per alcuni giorni in modo accurato, che ha portato alla scoperta di attività di ricerca di personale che originano fuori dai nostri confini nazionali e che sono di contenuto davvero sorprendente e inatteso.
“Chi paga stipendi del genere? Non è piacevole riflettere sul fatto che di questi tempi i nostri professionisti, qualificati e tra i migliori nel panorama europeo, ambitissimi in paesi come Germania, Inghilterra, Lussemburgo, rischiano la vita contro il Covid con contratti a termine di tre mesi per circa 1400 euro al mese. Mentre da noi ci sono strutture, si parla di ospedali e case residenziali, forse in gran parte private, che pagano più del doppio e contribuiscono anche alle spese di locazione. E allora leggendo queste offerte di lavoro abbiamo provato a indagare fino in fondo. La società ha una pagina Facebook e un sito internet che i colleghi ritengono credibile. Non sono certo loro a pagare questi stipendi ma le aziende che Li incaricano di cercare personale da mandare in Italia. Cosa sta succedendo? Vogliamo sperare, e lo ripetiamo, che si tratti di strutture private. Sarebbe molto singolare se fosse la sanità pubblica italiana ad incaricare società esterne di questo tipo per assumere infermieri. Sì, perché la sanità pubblica italiana di questi tempi per la verità assume ancora molto poco, e quando lo fa per la maggior parte dei casi crea nuovi precari! Vogliamo andare fino in fondo. Perché cercano personale straniero quando in casa nostra hanno l’acme dei professionisti riconosciuti come tali in ambito europeo? Non vogliono pagare gli infermieri italiani perché noi chiediamo un lavoro stabile e a tempo indeterminato? Le domande da porsi sarebbero tante. Abbiamo sentito colleghi interessati, e siamo in attesa di capire se i professionisti italiani sceglieranno di candidarsi per tali posizioni, sempre se le offerte di questi annunci troveranno riscontro nella realtà E posto che numerosi colleghi ci stanno chiamando per chiederci consigli sull’eventuale possibilità di licenziarsi dalle strutture sanitarie italiane, dove attualmente lavorano a 1400 euro al mese, per tornarvici con uno stipendio di 3200 euro, chi non lo farebbe? Ma che paradosso! Siamo arrivati al punto, per poter lavorare in Italia con uno stipendio dignitoso, di dover espatriare, affidarsi ad una agenzia interinale portoghese o britannica, e poi tornare in Italia con un esercito di altri colleghi d’oltralpe i quali, se va bene e nella maggior parte dei casi non conoscono nemmeno la lingua.
A noi sembra tutto assurdo e provocano amarezza le prime parole dell’annuncio che appare sulla loro pagina social: Sei un’infermiera registrata? Hai sognato di lavorare in Italia e guadagnare 3.200 € al mese? No esperienza richiesta!.
Per chi non ci credesse gli annunci li abbiamo scovati anche su questo indirizzo social: https://www.facebook.com/heilsa.recruitment/
Le Nostre indagini sindacali proseguono, se necessario chiederemo anche con il supporto di organizzazioni operanti nei paesi interessati” – conclude De Palma.