Lo Smi, la riforma “zoppa” della Medicina generale
8 Agosto 2020Giovanni Senese: “Il fermo contrattuale delle trattative in sede nazionale sta avendo notevoli ripercussioni negative importanti sotto il profilo dell’assistenza territoriale”.
“L’incompiuta riforma territoriale nazionale della Medicina generale, dovuta al blocco delle trattative in sede nazionale a causa Covid-19 per ciò che attiene alla stipula dell’Accordo collettivo nazionale (Acn), di riflesso in Campania ha determinato uno stallo nella contrattazione regionale di cui all’Accordo integrativo regionale (Air) per il settore della Continuità assistenziale (Ca) che necessariamente per essere stipulato necessita di precise indicazioni nazionali per essere inquadrato”, così Giovanni Senese, responsabile nazionale per la Continuità assistenziale del Sindacato medici italiani, in una dichiarazione lancia l’allarme dei medici di continuità assistenziale rispetto allo stallo nella contrattazione nazionale e regionale riguardante il proprio settore.
“Tale fermo contrattuale delle trattative in sede nazionale sta avendo notevoli ripercussioni negative, importanti sotto il profilo dell’assistenza territoriale, ciò a discapito della popolazione assistibile, delle Asl e degli stessi medici di medicina generale”.
“Difatti in Regione Campania, come in altre Regioni di Italia, le Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) sono partite incomplete cioè con l’adesione dei soli medici di Assistenza primaria (Ap) i quali saranno gli unici ad usufruire della costituzione delle Aft non solo sotto il profilo lavorativo ed organizzativo ma anche economico” continua Senese.
“L’intero comparto della Continuità assistenziale si augura che quanto prima possano riprendere le sospese trattative in sede nazionale, presso la Ssisac, al fine di poter portare a compimento l’Acn con l’istituzione del vero Ruolo Unico. I medici della ex-Ca che dovranno necessariamente confluire, come da previsto dalla corretta applicazione della Legge 189 del 2012, insieme alla Ap nella Mmg, avranno nuovi compiti con un monte orario di 38 ore conclude Senese.