Long Covid, ecco quali sintomi restano dopo due anni
16 Maggio 2022Più della metà (55%) di chi è stato ricoverato per Covid-19, dopo 2 anni presenta ancora almeno un sintomo della malattia. Mentre dopo 6 mesi mostrano strascichi dell’infezione quasi 7 pazienti su 10 (68%), segno di condizioni comunque in miglioramento nel tempo. È quanto emerge dallo studio con il follow-up più esteso condotto finora, pubblicato su ‘The Lancet Respiratory Medicine’. Gli autori hanno seguito 1.192 persone contagiate da Sars-CoV-2 e ricoverate tra il 7 gennaio e il 29 maggio 2020 al Jin Yin-tan Hospital di Wuhan, megalopoli epicentro della prima ondata pandemica. I pazienti, per il 54% uomini e con età mediana 57 anni, sono stati valutati a 6 mesi, a un anno e a 2.
A 24 mesi, dunque, più di un ex ricoverato su due lamenta ancora problemi come affaticamento e difficoltà di sonno, e rispetto ai guariti senza long Covid segnala una qualità di vita peggiore, ridotte performance nell’esercizio fisico, più disturbi di salute mentale e maggiore necessità di assistenza sanitaria. Stanchezza o debolezza muscolare sono stati i sintomi riferiti più spesso, riportati dal 52% a 6 mesi e dal 30% a 2 anni. Indipendentemente dalla gravità della malattia iniziale, tuttavia, dopo 2 anni l’89% dei pazienti risultava avere ripreso il lavoro.
Due anni dopo essersi ammalati, gli ex pazienti Covid sono in condizioni di salute generale peggiori rispetto alla popolazione generale, con il 31% che denuncia affaticamento, dolori muscolari e problemi del sonno. Fra i disturbi segnalati anche dolori articolari, palpitazioni, vertigini e mal di testa, dolore o disagio (23%), ansia o depressione (12%). Oltre la metà dei partecipanti allo studio a 2 anni presenta però veri e propri segni di long Covid, con una qualità di vita ancora più bassa per dolore e disagio (35%), ansia (13%) e depressione (11%).
“I nostri risultati indicano che per una certa percentuale di sopravvissuti a Covid-19”, contratto in forma tale da richiedere ospedalizzazione, “sono necessari più di 2 anni per riprendersi completamente”, sottolinea Bin Cao del China-Japan Friendship Hospital, autore principale dello studio. “C’è una chiara necessità di fornire supporto continuo a una percentuale significativa di persone che hanno avuto Covid-19 – aggiunge – e di capire come i vaccini, i trattamenti emergenti e le varianti” di Sars-CoV-2 “influenzano gli effetti sulla salute a lungo termine”.
A 24 mesi, dunque, più di un ex ricoverato su due lamenta ancora problemi come affaticamento e difficoltà di sonno, e rispetto ai guariti senza long Covid segnala una qualità di vita peggiore, ridotte performance nell’esercizio fisico, più disturbi di salute mentale e maggiore necessità di assistenza sanitaria. Stanchezza o debolezza muscolare sono stati i sintomi riferiti più spesso, riportati dal 52% a 6 mesi e dal 30% a 2 anni. Indipendentemente dalla gravità della malattia iniziale, tuttavia, dopo 2 anni l’89% dei pazienti risultava avere ripreso il lavoro.
Due anni dopo essersi ammalati, gli ex pazienti Covid sono in condizioni di salute generale peggiori rispetto alla popolazione generale, con il 31% che denuncia affaticamento, dolori muscolari e problemi del sonno. Fra i disturbi segnalati anche dolori articolari, palpitazioni, vertigini e mal di testa, dolore o disagio (23%), ansia o depressione (12%). Oltre la metà dei partecipanti allo studio a 2 anni presenta però veri e propri segni di long Covid, con una qualità di vita ancora più bassa per dolore e disagio (35%), ansia (13%) e depressione (11%).
“I nostri risultati indicano che per una certa percentuale di sopravvissuti a Covid-19”, contratto in forma tale da richiedere ospedalizzazione, “sono necessari più di 2 anni per riprendersi completamente”, sottolinea Bin Cao del China-Japan Friendship Hospital, autore principale dello studio. “C’è una chiara necessità di fornire supporto continuo a una percentuale significativa di persone che hanno avuto Covid-19 – aggiunge – e di capire come i vaccini, i trattamenti emergenti e le varianti” di Sars-CoV-2 “influenzano gli effetti sulla salute a lungo termine”.
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