Long Covid in bambini e adolescenti
3 Aprile 2022Sull’Italian Journal of Pediatrics viene presentato il punto di vista degli esperti italiani sulla gestione del Long COVID tra bambini e adolescenti. Il documento, redatto dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) su iniziativa della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) in collaborazione con altre società, tra cui la Società Italiana di Medicina Emergenza Urgenza Pediatrica (SIMEUP), contiene nel complesso 4 raccomandazioni.
In primo luogo, ricordando le definizioni di altri enti internazionali, gli autori affermano che il Long COVID può essere considerato quando dopo 3 mesi dall’infezione si hanno sintomi che persistono per almeno 2 mesi e che non possono essere spiegati da un’altra diagnosi. Si discute poi dell’epidemiologia. «Sebbene la reale prevalenza del Long COVID in pediatria non sia esattamente determinata, sembra opportuno raccomandare di valutare la presenza di sintomi suggestivi di Long COVID verso la fine della fase acuta della malattia, tra 4 e 12 settimane da questa» recita la seconda raccomandazione. Per gli esperti si può sospettare il Long COVID in bambini e adolescenti in caso di persistente mal di testa e fatigue, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, dolore addominale, mialgia o artralgia.
Altri sintomi possono essere persistente dolore toracico, allo stomaco, diarrea, palpitazioni cardiache e lesioni cutanee. Infine, l’articolo si sofferma sull’approccio da adottare. In breve, bisognerebbe effettuare una visita dopo 4 settimane dall’infezione, sospetta o confermata, e poi una dopo 3 mesi per confermare “il ritorno alla normalità” o affrontare gli eventuali problemi. Non viene inoltre trascurato l’aspetto psicologico. I bambini e gli adolescenti che presentano sintomi di stress mentale vanno seguiti. Gli esperti ricordano poi che nella maggior parte dei casi i sintomi spariscono spontaneamente, ma che bisogna identificare precocemente quei bambini che presentano problemi medici significativi per poter poi gestirli in maniera adeguata.
«La maggior parte dei sintomi persistenti o emergenti di lunga durata riguardano la salute mentale e non dipendono dall’infezione, ma fanno parte del tremendo stress dovuto alle restrizioni messe in atto dalle autorità sanitarie per ridurre l’incidenza di COVID-19. Sembra chiaro che un supporto psicologico rilevante per tutti i bambini durante la pandemia di COVID-19 debba essere organizzato dalle autorità sanitarie e dal governo che devono trattare questo come un problema di salute pubblica» sottolineano.
Fonte: http://www.doctor33.it/pediatria/long-covid-in-bambini-e-adolescenti-un-documento-fa-il-punto-sulla-gestione-ecco-come-affrontarlo/?xrtd=YTLARVCSYRRVRSCAXRXVAYX