Lorenzo Corsino, bisogna ritornare al più presto a vivere lo sport senza restrizioni
12 Aprile 2021Il presidente della Figc Gabriele Gravina, recentemente rieletto, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Metropolis, in cui ha parlato dell’impatto che il Coronavirus ha causato sul mondo del calcio a distanza di un anno dal primo lockdown: “È stata un’esperienza inattesa, senza precedenti. Nonostante alcuni iniziali tentativi di divisione, il calcio ha saputo reagire con maturità, anche grazie ad una Federazione che ha difeso gli interessi generali del sistema ed è stata un inter locutore credibile per tutte le istituzioni. La tutela della salute e la salvaguardia delle competizioni sono state il nostro faro e continuano ad esserlo, perché purtroppo non siamo ancora venuti fuori da questa terribile pandemia”.
Sulla ripartenza dell’Eccellenza: “La nostra priorità è far giocare a calcio, ma non a discapito della tutela della salute. L’unico campionato, anche se non a ranghi completi, che può ripartire, con un grandissimo sforzo organizzativo ed economico, è proprio l’Eccellenza. Nell’ultimo anno abbiamo distribuito quasi 17 milioni di euro al solo mondo dilettantistico, ma dobbiamo fare di più. La mia maggiore preoccupazione, però, è sui giovani: sono loro che stanno soffrendo maggiormente. Il Settore Giovanile e Scolastico della Figc conta circa 200 mila tesserati in meno rispetto alla scorsa stagione sportiva, per questo sto pensando, una volta che la curva dei contagi si sarà riabbassata, di far disputare ai nostri ragazzi almeno due mesi di tornei per non fargli perdere un’intera annualità. Sarebbe bellissimo, oltre che molto importante dal punto di vista sportivo”.
Si parla di una messa a disposizione delle strutture sportive per le vaccinazioni. Gravina ne ha parlato, estendendo il discorso, poi, alla riapertura degli stadi: “È stata una proposta che ha riscosso consensi, noi siamo a disposizione perché, oltre ad avere i mezzi, abbiamo anche un altissimo senso di responsabilità, ma non siamo noi a decidere. Il tifo è l’anima di questo sport, non possiamo mortificare ancora per molto il desiderio di condividere dal vivo le emozioni del calcio, però dobbiamo essere coscienziosi e realisti: più vacciniamo più possibilità ci sono che si torni presto allo stadio. Finalmente vedo la luce in fondo al tunnel”.
Di questo parliamo con uno sportivo agonista di vaglia, dirigente della FIGC, Lorenzo Corsino. Docente di Scienze Motorie e responsabile Tecnico FIGC – Area Sviluppo Territoriale Palermo.
In che modo Lorenzo Corsino ha affrontato ed affronta la paura della pandemia ed il notevole disagio per le inevitabili misure restrittive?
Il periodo vissuto e che stiamo vivendo ha scosso molto, ma paradossalmente ci ha anche fatto capire quali sono le cose importanti della vita.
Personalmente, nonostante sin da subito ho avuto la percezione che si trattasse di un evento di lunga durata, ho cercato di affrontare la situazione in maniera positiva ma con molta attenzione rispettando tutte le misure suggerite dal CTS e dal nostro governo.
Il disagio che ho vissuto e che vivo tutt’ora è la mancanza di socialità e aggregazione con le persone a me care e nel mio ambito lavorativo (scolastico e calcistico). Mi manca tantissimo il contattato umano con i ragazzi, che sia una pacca sulla spalla, un batti cinque o semplicemente un abbraccio.
Sport e Salute è sicuramente un binomio vincente, ma purtroppo, sebbene da poco una sportiva agonista di vaglia sieda sulla poltrona di Sottosegretario allo Sport, il Governo non riesce a far ripartire in sicurezza tutte le attività sportive. Il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC quanto sta patendo per queste reiterate chiusure?
Sicuramente chi governa o chi è a capo di un organizzazione sportiva ha un compito difficilissimo, qualunque siano le scelte adottate ci sarà qualcuno che rimarrà scontento, mi auguro comunque che al più presto lo sport possa ripartire in piena sicurezza soprattutto per i giovani che sono la categoria che ne sta risentendo di più sia a livello fisico che psicologico. Il Settore Giovanile e Scolastico della Figc sta patendo queste reiterate chiusure, come dichiarato dal presidente Gravina, sono stati persi circa 200mila tesserati rispetto alla scorsa stagione sportiva, un grande danno soprattutto se si pensa che questi giovani potrebbero allontanarsi dall’attività sportiva. Per quanto riguarda i progetti del Settore Giovanile e Scolastico si sta cercando di dare una continuità di lavoro nonostante il Coronavirus, infatti stanno andando avanti con allenamenti in forma individuale nel completo rispetto dei protocolli di sicurezza. La speranza è quella di poter tornare a svolgere allenamenti con contatto anche per quelle categorie dilettantistiche e dell’attività di base che non sono di rilevanza nazionale e ovviamente di tornare alla normalità il prima possibile.
Lo Sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo Sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione. Nelson Mandela. Cosa rappresenta per Lei lo Sport?
Per me lo sport è tutto, vita, passione, aggregazione, emozione, gioia! Ho la fortuna di avere un padre che sin da piccolo ha trasmesso sia a me che a mia sorella i valori e l’importanza dello sport, non a caso oggi entrambi abbiamo deciso di fare di questa passione il nostro lavoro. Lo sport mi ha insegnato a vivere, ad avere uno stile di vita sano e regolare, a sapermi rialzare dopo una caduta, a saper stare in gruppo, inoltre mi ha permesso di conoscere i miei migliori amici e per questo ne sarò sempre grato. Mi dispiace che ancora in Italia non si siano capite le grandi potenzialità che può avere lo sport a livello di prevenzione e di promozione di un corretto stile di vita. Trovo assurdo che ad oggi siamo il fanalino di coda dei paesi dell’Unione Europa per quanto riguarda le ore di educazione fisica a scuola. Questa materia, per il nostro sistema scolastico, è quasi un oggetto misterioso, soprattutto negli anni della scuola primaria, fondamentali nella crescita dei ragazzi. È in quegli anni che si gettano le basi per lo sviluppo del corpo, oltre che della mente. Da tempo si parla di inserire la figura dell’insegnante di educazione fisica nella scuola primaria, spero che al più presto le istituzioni si muovano in tal senso.Con l’augurio di ritornare al più presto a vivere lo sport senza restrizioni, vi mando un caro saluto e vi ringrazio.