Lorenzo Zagli: “Il nuoto è uno sport difficile, l’importante è non arrendersi davanti agli ostacoli”
14 Giugno 2022Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un professionista del nuoto: Lorenzo Zagli.
“Nuotatore classe 94, attualmente mi alleno e gareggio per H Sport , società dove ho iniziato il mio percorso partendo dalla scuola nuoto per poi passare all’agonismo. Ho avuto un trascorso di 3 stagioni alla Nuoto Livorno , sotto la guida del tecnico Stefano Franceschi per poi tornare a Firenze nelle ultime 3 stagioni dal tecnico Marco Marsili che mi ha cresciuto dai primi passi nel nuoto agonistico fino ad adesso.
Nella mia carriera ho vinto due titoli italiani di categoria nei 400m misti ,un terzo posto la scorsa stagione nella stessa specialità’, partecipato a molte finali assolute a livello italiano finendo tra i primi dieci in Italia, tre volte nella top 10 agli Internazionali d’Italia ( Trofeo Settecolli)”.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Sicuramente questa pandemia ci ha colti alla sprovvista, ricordo ancora il momento dove ho iniziato a realizzare che poteva toccarci da vicino e non fosse solamente limitata alle zone dove si è manifestata in principio, eravamo a pranzo con la mia squadra durante i campionati regionali, appena seduti al tavolo nella tv che avevamo in sala i casi in Italia erano solamente 3, il tempo di un pranzo veloce ed i casi diventarono subito più di 30…In un primo momento ero molto insicuro di ciò che potesse succedere, sono una persona molto positiva solitamente e cercavo di viverla nel miglior modo possibile nonostante fosse una situazione quasi surreale, nel periodo del primo lockdown per quanto riguarda lo sport c’era molta incertezza e indecisione, personalmente lo stop dagli allenamenti in acqua è stato di 3 mesi…un periodo che lasciava molte lacune e insicurezze, non ero mai stato cosi tanto fuori dall’acqua in tutta a mia carriera. Nonostante tutto sono riuscito ad allenarmi a casa facendo esercizio a corpo libero per mantenere la forma fisica il più possibile.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Il nuoto purtroppo viene considerato uno sport minore ed è stato ed è tutt’ora uno dei più penalizzati da questa situazione, tantissimi gestori di strutture si sono visti costretti a chiudere o cercare di rivoluzionare le proprie vedute per quanto riguarda le attività che proponevano. Il numero ristretto di persone permesse all’interno delle strutture, i costi di manutenzione , sono alcuni esempi, e tutto ciò avendo pochissimi utenti o addirittura nessuno nel momento di chiusura totale, hanno messo in ginocchio le società. Personalmente reputo di essere stato fortunato, nella nostra struttura a Hidron hanno fatto il possibile per permetterci di allenarci a porte chiuse durante il periodo di chiusura forzata degli impianti nella stagione 2020/2021, nonostante la paura del contagio elevata in certi momenti, siamo riusciti a coordinarci al meglio e rispettare le norme imposte dal governo.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Il mio primo approccio alla piscina è avvenuto grazie a mia mamma, voleva che sapessi nuotare per una sicurezza personale e grazie a mio nonno, essendo un uomo di mare mi ha sempre portato con lui sott’acqua e mi ha insegnato a non avere paura del mare. Ho iniziato con i corsi di nuoto all’età di 6 anni circa e non riuscivano a farmi stare in acqua, non mi piaceva proprio la piscina… Nel tempo pero miglioravo velocemente e venni contattato dal mio attuale allenatore per entrare nella squadra agonistica. Le mie prime gare sono state nella stagione in cui ero esordiente B2, relativamente tardi rispetto a molti altri bambini che gareggiavano già da 3 anni. Da quel momento ha iniziato a piacermi sempre di più, ho iniziato seguire le gare di livello e ad avere i miei idoli da imitare. Tutt’ora infatti continuo a non riuscire a separarmi dal nuoto.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Personalmente penso che la forza di volontà sia alla base dello sport, soprattutto nel nuoto, uno sport molto ripetitivo e duro sotto l’aspetto fisico e mentale. Mettendo da parte le doti naturali e i propri mezzi fisici la forza di volontà rimane comunque la dote principale da avere ed anche da allenare, non è facile allenarsi cosi duramente due volte al giorno con sveglia alle 5 del mattino , soprattutto nel periodo della scuola lo sforzo era notevole però personalmente ho sempre affrontato tutto con la voglia di misurarmi al massimo , non mi piace fare le cose a metà ed è quello che cerco di insegnare ai ragazzi più piccoli.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Da un paio di stagioni sto allenando la categoria esordienti A della mia squadra e quello che dico sempre a loro e mi sento di suggerire a tutti i ragazzi che si avvicinano a questa specialità è che il nuoto è uno sport difficile, ripetitivo e purtroppo in acqua nonostante i compagni ci alleniamo da soli, non sarà mai facile o rapido il percorso per il raggiungimento degli obiettivi, ci saranno alti e bassi , momenti bui e momenti di felicità, l’importante è riuscire a superare tutti gli ostacoli a testa alta e imparare a gioire di ogni passo che ci avvicina al nostro obiettivo, personalmente ritengo la sensazione di essere appagati dopo una gara una delle più belle sensazioni, quando tutti gli sforzi e le fatiche vengono ripagate. Detto questo consiglio di godersi tutto il percorso ogni step è necessario ed è importante saper affrontare tutto ,sembra banale ma è la miglior “scuola” per formarsi caratterialmente e come persone per la vita futura.