L’Ospedale cavese verso la dismissione?

L’obiettivo della direzione strategica dell’Azienda “Ruggi d’Aragona” è la chiusura del plesso di Cava de’Tirreni. La denuncia è del sindacato Cisl Fp di Salerno.

“Si sono scoperte le carte sull’ospedale di Cava – dichiara il delegato Cisl Fp di Salerno e delegato della Rsu dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno Gaetano Biondino (nella foto) – ormai il presidio metelliano da terra promessa è diventata struttura dimenticata, lasciata a morire da una direzione strategica totalmente incapace di riorganizzare la filiera sanitaria aziendale”.
“Andiamo avanti di male in peggio perché non hanno il coraggio di dirci che l’ospedale di Cava deve chiudere. Lo stanno facendo scomparire per consunzione. Sarebbe il momento di gridare tutto il nostro dissenso attraverso una grande manifestazione di popolo. Purtroppo ci stanno lasciando al nostro destino. Promettono il personale per scorporare i reparti che precedentemente hanno accorpato, prendendosi il personale e dirottandolo al ‘Ruggi’, ma nel concreto, pur consapevoli di dover reclutare straordinariamente 150 infermieri e oltre 100 operatori socio sanitari, continuano a centellinare le assunzioni senza voler affrontare nel concreto la grave e preoccupante carenza di personale” – aggiunge.
“Dal 5 febbraio ad oggi sono arrivati 64 infermieri e sono stati sistemati tutti presso Il ‘Ruggi centrista’ ed infatti lo stesso ‘Da Procida’ faticano a potenziarlo, anche alla luce del fatto che sarebbe una risposta immediata per favorire il rientro degli operatori transitati sulla struttura salernitana dal presidio di Cava. A Cava non è venuto nessuno. Nella distribuzione del personale c’è una gestione poco trasparente in questa e in tutte le distribuzioni di personale. Il Servizio Infermieristico è totalmente inadeguato poiché non ha nessuna visione generale e non conosce le reali e concrete necessità per colmare il deficit di organico in tutte le strutture aziendali. Non so se per precisa volontà di qualcuno si continua ad intasare lo stabilimento Ruggi, mettendo infermieri dietro le scrivanie a fare gli impiegati, contandone numerosi in strutture fondamentali dove ci vorrebbero impiegati amministrativi, facendo assumere funzioni agli amici degli amici. Nel complessivo come sempre il ‘Ruggi’ si sta caratterizzando per una cattiva gestione e distribuzione del personale, mentre sui presidi si soffre per dare un’assistenza sanitaria dignitosa. Oltre alla mala gestione, vi è una complicità esplicita di tutta la politica locale che ha girato la faccia ai stabilimenti periferici. A breve potrebbe essere una sorte che coinvolgerà tutti gli altri presidi” – sottolinea Biondino.
“A breve qualcuno potrà vantarsi di essere riuscito in ciò che altri hanno tentato inutilmente: riuscire a far chiudere l’ospedale di Cava e dopo di esso passare agli altri” – conclude il dirigente cislino.