L’ospedale De Luca e Rossano, un po’… di storia
29 Novembre 2019Una lettera per ripercorrere le tappe salienti dello storico nosocomio di Vico Equense. Partendo dalle origini – il lascito della nobildonna Serafina De Luca – fin quasi ai nostri giorni.
Gentile Direttore, ben conoscendo la sua particolare sensibilità e competenza sui gravi problemi che affliggono la sanità in Campania, le invio questa mia nota per illustrare la triste storia dell’ospedale della mia città. Un ospedale che affonda le sue origini nel lontano 1863 quando per magnificenza la signora Serafina De Luca con testamento olografo, registrato in Vico Equense il 17 Luglio 1863, volle testualmente che “dalla sua eredità si formi un Ospedale in questo Comune, e allo effetto chiamo eredi il Municipio di questo Comune, il parroco pro tempore di San Ciro, nonché il Capo Pro tempore del Capitolo di suddetto Comune e voglio che essi amministrino d’accordo le rendite della mia eredità, ed erigono detto ospedale, ammettendo in essi tanti ammalati, quanti potranno con detta rendita mantenersene e preferendo sempre, e perpetuamente quelli del Comune e tra essi i più poveri, dovendo per tale scelta prevalere il voto di due sopra i suddetti di tre incaricati della formazione dell’ospedale”.
La signorina Serafina De Luca doveva essere donna che ben sapeva associare alla carità cristiana severità e sacro sdegno, a voler giudicare e dal citato testamento e codicillo medesimo del 18. Agosto 1975, dopo aver raccomandato ai familiari eredi di altri suoi beni l’accordo e la quiete nella partizione che dovrà effettuarsi dopo un amichevole inventario. Seguirono anni di continui litigi tra gli eredi almeno fino al 1875 quando con il lascito dalla benefattrice Serafina De Luca fu aperto in una casa di sua proprietà a Santa Maria del Toro il primo ospedale come Ente Morale con R.D, 20 novembre 1878 che il 14 Luglio 1891 ebbe il primo Statuto.
Intanto nel testamento olografo del Signor Luigi Rossano del 4 Aprile 1872 si stabilisce quanto segue” Della proprietà dell’indicata mia eredità istituisco erede il parroco della Chiesa di San Ciro con l’obbligo di formare un Ospedale. Voglio che in tele istituzione di Beneficenza non possa alcuna Autorità sia governativa, sia municipale prendervi parte dovendosi solo al Parroco pro tempore incaricare anche dell’Amministrazione e del buon andamento del cennato ospedale.
Il pio Luigi Rossano, era stato lungimirante nell’escludere dall’amministrazione del suo ospedale i laici. Anche alla luce degli ultimi avvenimenti.
I due piccoli ospedali furono unificati dal Consiglio Comunale di Vico Equensre il 4 maggio 1904. Il successivo Statuto degli Ospedali unificati “De Luca e Rossano” al capo secondo – articolo 10 così recita “L’amministrazione dei due ospedali è unica. Il Consiglio di Amministrazione si compone del Parroco pro tempore di San Ciro e di quattro componenti eletti annualmente dal Consiglio Comunale. I membri elettivi possono essere riconfermati in carica senza interruzione per una volta sola. Il Consiglio di Amministrazione elegge il Presidente ed il Vice Presidente fra i suoi componenti, i quali durano in carica un anno”.
Si tratta di un documento perfetto sul piano giuridico ed etico che rea la firma di Giolitti. Intanto il patrimonio dell’ospedale aumentava di un legato di lire 75 annue lasciate dal notaio Antonio Visco e di circa ventimila lire lasciate dell’avvocato Francesco Di Palma. Infine, nel 1951, l’Ospedale venne in possesso dei beni della Signora Candida De Gennaro, costituiti da tre fondi siti nel Comune di Vico Equense, casale di Arola. E degni di menzione restano gli atti del Signor Luigi Di Maio della N.B.De Blasio Caterina che ugualmente vollero aumentare il patrimonio degli “ospedali riuniti”. La lapide che ricordava il loro nobile atto figurava su una parete del vecchio ospedale in Via Domenico Caccioppoli (1882-1923), rettore della facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Napoli, il quale morendo lasciava agli ospedali della sua cara Vico Equense i suoi ferri chirurgici ed una vasta e preziosa biblioteca che, ancora oggi è consultabile nella direzione dell’attuale ospedale.
Sul piano della prestazione professionale, rimane vivo il ricordo del dottore Tommaso Scaramellino, che fu direttore sanitario degli Ospedali unificati dal 1924 al 1940, nonché del Dottor Giuseppe Celentano, primo medico interno dal 1924 al 1943. In realtà gli ospedali riuniti De Luca e Rossano non potevano ancora essere definiti tali e perciò fondatamente erano considerarti “infermeria”. Si avvertiva l’esigenza di una loro totale ristrutturazione, corrispondete alle esigenze dei tempi. Lo poneva bene in rilievo il Consiglio di Amministrazione presieduto dall’avvocato Natale Verde che nella delibera numero 5 dell’otto gennaio 1966 il cui esordio, è significativo: L’Ente v a ristrutturato secondo il tempo storico che viviamo, non sono, ormai più sufficienti al mantenimento dell’ospedale le rendite sia di natura fondiaria che quelle obbligatorie provenienti dai (titoli) stante la trasformazione della vita politico – economico sociale. Si spiega così come, con deliberazione numero 72 del 30 dicembre 1971 il Consiglio di Amministrazione facesse voti alla Regione Campania per il riconoscimento in Ente Ospedaliero e per la relativa classificazione in Ospedale di Zona, della infermeria.
La Regione Campania in virtù della legge 12 febbraio 1968 numero 132, con Decreto 127 del Presidente della Giunta Regionale in data 26 febbraio 1973 dichiarava l’infermeria “De Luca e Rossano” Ente Ospedaliero”. Con questo atto il passato non moriva, ma si rinnovava nel tempo presente.
Il Presidente della Giunta Regionale della Campania avvocato Nicola Mancino con sua lettera del 18 dicembre 1975 trasmetteva la copia del Decreto numero 7590 del 15 dicembre 1975 con il quale si provvedeva alla ricostituzione del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Ospedaliero “De Luca e Rossano”. Esso risultava così composto: Polucci Nora, Maffucci Giuseppe, Dell’Amura Francesco, Frescura Vittorio, Buonocore Antonino, Guida Antonio. Nella prima seduta del 29 giugno 1975 del nuovo Consiglio fu eletto all’unanimità presidente l’avv. Francesco dell’Amura. La nuova amministrazione si pose subito all’opera: innanzitutto il riconoscimento dell’infermeria “De Luca e Rossano” come “Ente Ospedaliero”, non significava ipso facto elevazione dello stesso ad “Ospedale Zonale” che allo stato mancava dei requisiti necessari; perciò da quel momento in poi gli amministratori dovettero provvedere in proposito.
E dell’opera svolta in questa direzione dall’amministrazione, costituisce documento probande la relazione di sopralluogo, datata 11 gennaio 1977 del medico provinciale dott. Giovanni Paduto. Dalla medesima si evince che il piccolo ospedale voluto dai suoi fondatori, dall’antica sistemazione nel borgo di S.Maria del Toro era passato nell’edifico di Via Caccioppoli compiendo un lungo cammino, unendo infine il fabbricato della casa di riposo Luigi De Feo con quello dell’Ospedale adiacente. Nella stessa relazione del medico provinciale si evince che all’epoca l’Ospedale disponeva già una divisione di chirurgia, di una sezione di ostetricia e ginecologia, di una divisione di medicina generale, di una sezione di pediatria, con nido e incubatrici, di un laboratorio di analisi chimico- cliniche e microbiologiche, di un reparto di radiologia e anestesia e rianimazione di tutti i servizi essenziali ed accessori, di ogni apparecchiatura e materiale medico. I posti letto raggiungevano il numero potenziale di 185.
Un ospedale zonale di tale proporzioni comportava ovviamente la costituzione di un servizio amministrativo, e l’opera di personale medico e paramedico, con una direzione sanitaria autonoma. La relazione del Medico Provinciale rilevava che il personale in servizio era così costituito: personale medico numero 15 – personale medico gettonato numero 10 – personale esecutivo numero 25 – personale religioso convenzionato numero 5, quindi assolutamente insufficiente rispetto alle reali esigenze della struttura pertanto si richiedeva alla Regione Campania l’approvazione di una nuova pianta organica presenta alla V Commissione Regionale presentata in data 14 marzo 1978 protocollo 1136. La Giunta Regionale in data 13 ottobre 1978 autorizzava l’Ente Ospedaliero “De Luca e Rossano” a realizzare la pianta organica dell’Ente, così composta: Divisone di Medicina generale 50 posti letto – 1 primario, 2 aiuti, 6 assistenti, 1 capo sala, 9 infermieri professionali, 9 infermieri generici, 6 ausiliari;
Divisione di chirurgia generale: 50 posti letto – 1 primario, 2 aiuti, 6 assistenti, 1 capo sala, 9 infermieri professionali, 2 ferristi, 9 infermieri generici, 6 ausiliari camere operatorie;
Divisione di Ostetricia e Ginecologia: 30 posti letto, 2 aiuti, 4 assistenti, 1 ostetrica capo, 4 ostetriche, 6 infermieri generici, 3 ausiliari, 4 puericultrici,Sezione Autonoma di Pediatria: 30 posti letto, 1 aiuto, 3 assistenti, 1 capo sala, 5generici, 4 ausiliari, 4 vigilatrici;
Servizio di laboratorio di analisi: 1 Primario, 1 aiuto, 1 coadiutore biologo, 1 assistente, 1 assistente chimico biologo, 1 tecnico, 2 ausiliari.
Servizio di Anestesiologia: 1 primario, 1 aiuto, 2 assistenti;
Servizio di Radiologia:1 primario, 1 aiuto 1 assistente, 2 tecnici,2 ausiliari, 1 fisioterapista (tecnico
Servizio di cardiologia .1 Assistente
Servizio di fisioterapia respiratoria: 1 aiuto pneumologo, 2 assistenti, 1 dietista presso la direzione sanitaria
Direzione sanitaria. 1 vice direttore, i ispettore sanitario,
Assistenza religiosa: 1 cappellano;
Provveditorato Economato: 1 aggiunto principale, i applicato dattilografo, 2 commessi, Direzione Sanitaria: 1 applicato principale, 1 applicato dattilografo, 1 capo servizio ausiliario;
Servizio generale economato tecnici: 3 custodi, operai specializzati, 3 centralinisti operai specializzati, 1 giardiniere operaio qualificato, 1 barbiere operaio qualificato, 3 autisti operai qualificato, 1 necroforo op, qualificato, 1 capo cuoco op. specializzato, 2 cuochi op, specializzati, 2 op. qualificai, 3 ausiliari, 1 guardarobiere op. specializzato, 1 sarto op. specializzato, 10 ausiliari squadra pulizie, 1 magazziniere op. specializzato, 2 lavandaie, 1 stiratrice;
Servizi tecnici: 1 elettricista operaio tecnico, 1 elettricista operaio specializzato, 1 idraulico, operaio specializzato, 1 falegname op. qualificato, 1 muratore op. specializzato, 1 pittore op. specializzato.
Amministratici: i Segretario generale direzione amministrativa, 1 collaboratore direttivo, i aggiunto principale, 1 applicato dattilografo, 2 applicati principali
Ragioneria: 1 aggiunto principale ragioniere, 2 applicati principali.
In poco tempo furono banditi i regolari concorsi per le relative assunzioni, alcuni dei quali nel 1980 erano ancora in fase di espletamento.
La sera del 23 Novembre 1980 il terremoto distrusse la storica sede del De Luca e Rossano gli amministratori e dipendenti ospedalieri furono tra i primi ad arrivare sul posto per mettere in salvo i ricoverati e portarli nella notte, alla Clinica Villa Maria, una struttura sanitaria privata. Trascorsi pochi giorni il Sindaco di Vico Equense Francesco Cannavale si assunse la responsabilità di trasferire l’Istituto Alberghiero di Stato nel Convento di S. Maria del Toro e requisì l’Hotel CRISTALLO per aprire in tempi brevissimi la nuova sede del nostro Ospedale. Per i componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Ospedaliero De Luca e Rossano per il presidente l’avvocato Francesco Dell’Amura, fu una dura e vittoriosa battaglia combattuta con ostinato vigore,contro tutti quelli che già allora volevano approfittare del sisma per cancellare il nostro OSPEDALE!! In quegli anni, gli amministratori, si assunsero le loro responsabilità e il De Luca e Rossano fu ricostruito nuovo, moderno e attrezzato e efficiente. Inaugurato nel 1991 era il fiore all’occhiello della sanità in penisola sorrentina. Almeno per oltre dieci anni.
Poi lentamente è iniziata l’operazione svuotamento con l’acquiescenza dei nostri amministratori, scientificamente, si è svuotata la moderna e efficiente struttura ospedaliera, giorno dopo giorno fino a ridurla nelle condizioni attuali. Andavano in pensione i primari gli aiuti, i dirigenti sanitari, i tecnici gli operai gli infermieri gli amministrativi, essi non venivano mai sostituiti. Così tutta la struttura del “De Luca e Rossano” ha perso e continua a perdere giorno dopo giorno la sua efficienza e capacità , anche nella struttura ridotta in difficile condizioni. Oramai è un malato in Coma e si aspetta con ansia la sua fine. Di queste colpe e responsabilità deve rimanere una testimonianza storica, per far sì che i cittadini, che verranno, conoscere, come e quando la nostra comunità fu privata del suo Ospedale e divenuta ormai il fanalino di coda della Penisola Sorrentina, non è stata più in grado di assicurare ai suoi 22 mila abitanti una dignitosa e civile assistenza sanitaria.