Luca Del Negro: “Il mio consiglio? L’insistenza, l’impegno, la voglia di lottare e non arrendersi mai”
24 Settembre 2022“Nello sport si vince senza uccidere, in guerra si uccide senza vincere.”
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con: Luca Del Negro.
La fase pandemica più acuta sembra ormai alle spalle, anche se i continui colpi di coda non lasciano tranquilli, come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport, come ha gestito la paura del contagio e del disagio legato alle misure restrittive?
La pandemia è stata inizialmente difficile da gestire, soprattutto all’inizio. Avendo famiglia per me non era facile andarmi ad allenare con serenità sapendo che potevo portare il Virus a casa, quindi, nonostante le fortissime misure restrittive, cercavo di trarre il meglio dagli allenamenti fatti in casa. Non è stato facile inizialmente, ma sono sempre stato molto motivato nel voler essere in forma e cercare di mantenere alti i miei standard.
Le restrizioni ed i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni al mondo dello sport, soprattutto a quello cosiddetto minore, cosa è successo in particolare nella sua specialità?
I giovani hanno perso due anni, lo sport è stato per lo più fermo. Ma per certi versi ha temprato tanti caratteri, si sono formati due poli opposti. Da una parte c’è chi si è arreso dopo questo stop forzato(Non è facile ri-coinvolgere molti giovani, ma soprattutto al giorno d’oggi non è facile coinvolgerli in generale) e poi dall’altra abbiamo dei giovani affamatissimi che sono tornati a fare sport con il sangue agli occhi, desiderosi di recuperare tutto il tempo perso.
Chi è stato in famiglia o tra gli amici a spingerla verso l’attività agonistica, oppure si è trattato di una sua folgorazione guardando ai modelli dei grandi campioni?
I miei genitori mi hanno spinto verso l’attività sportiva per una questione di benessere, ma con il tempo è nata dentro di me la forte necessità di competere prima di tutto con me stesso. La sfida con me stesso l’ha sempre fatta da padrona, ogni allenamento era una gara con me stesso e con i miei tempi. Ciò mi ha portato soprattutto con l’avanzare dell’età ad avere risultati che sembravano ben lontani in età giovanile. Diciamo che mentalmente sono diventato “atleta” in età avanzata, probabilmente quando era troppo tardi.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La volontà è tutto. Attitudine, impegno e perseveranza possono portarti lontano. Non sono mai stato dotato di un gran talento, tutti i risultati che ho conseguito nella mia carriera sportiva sono stati il frutto di una fortissima forza mentale che mi ha portato, non sempre, a battere atleti sicuramente più talentuosi di me.
Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità cosa suggerirebbe?
Il messaggio che voglio far passare non è dedicato solo a chi si avvicina alla mia disciplina o specialità, ma a tutti coloro che intraprendono la strada dello sport agonistico. Il mio consiglio? L’insistenza, l’impegno, la voglia di lottare e non arrendersi mai. Lo sport è disciplina, bisogna averne tanta. Ho sognato per una vita i cinque cerchi (le olimpiadi), ma nonostante tutto non sono stato mai stato neanche vicino a questo sogno, un po’ per una maturità arrivata troppo tardi ed un bel po’ perché madre natura non mi ha dotato di un gran talento, tutto questo per dire che se l’ho sognato io allora possono sognarlo tutti.