Luca Gennarelli, il Basket mi ha formato come uomo prima che come giocatore

Luca Gennarelli, il Basket mi ha formato come uomo prima che come giocatore

11 Luglio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Variante Delta del coronavirus, cresce l’angoscia in Italia e nel mondo per la mutazione indiana del virus. Nel nostro Paese la variante ha una prevalenza del 22%.

Sembra proprio che questo dannato virus non ci voglia ancora abbandonare e la sua variante delta desta qualche seria preoccupazione in special modo per quei comparti produttivi come lo Sport che stanno riorganizzandosi per la ripartenza.

Ne parliamo con un cestista di lungo corso, Luca Gennarelli: Settembre 2011 – Maggio 2016: JuveCaserta, giovanili e serie A; Settembre 2016 – Ottobre 2016: Studentesca Licata, serie C; Novembre 2016 – Giugno 2017: pallacanestro Milano, serie C gold; Settembre 2017 – ad oggi: giocatore e istruttore giovanile presso asd Tigers Milano; Laurea in scienze motorie presso Università Cattolica del Sacro Cuore; Studente presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, facoltà di scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate.

Come hai vissuto e come vivi, come hai affrontato e come affronti la paura della pandemia, del contagio e del disagio legato alle indispensabili e severe misure restrittive?

Durante l’ultimo anno e mezzo le nostre vite sono state stravolte, costrette a un clima di sedentarietà che ci ha portato pian piano a perdere tutti i ritmi quotidiani. Ci siamo dovuti adattare a lavorare da casa, abbiamo dovuto interfacciarci con una realtà a noi sconosciuta, fatta di videochiamate e pochissimi se non nessun contatto umano. È stato quindi importante per me, nei periodi più severi di lockdown, riuscire a tenere un contatto con i miei compagni di squadra, con i miei amici e con i ragazzi che alleno, tramite videochiamate e allenamenti online che più che un modo per metterci in forma erano un modo di svago, di riunione e di conversazione, un modo per sentirci tutti più vicini. Alle prime riaperture la paura era tanta, i continui tamponi settimanali, le disinfestazioni giornaliere e gli allenamenti individuali in massima sicurezza però ci hanno permesso di poter tornare quasi del tutto alla vita quotidiana, e devo dire che è stato un grandissimo sollievo poter tornare tutti in palestra.

Quanti danno hanno arrecato allo Sport in generale e al Basket in particolare la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa se non cattiva gestione politica?

Certamente le chiusure hanno fatto male allo sport, hanno portato via ai ragazzi un anno di sviluppo, di crescita e di esperienze, un anno che nessuno ci potrà mai ridare, ma c’è da dire che sono state chiusure obbligate, magari potevano essere gestite meglio ma non voglio entrare in merito, preferisco vedere tutto con un’altra ottica: cosa posso fare ora per far recuperare ai ragazzi l’ultimo anno perso? È stato importante il cambiamento adottato dalla FIP, tornare alle annate giovanili dispari e quindi concedere ai giovani cestisti italiani un anno in più di giovanili. Io sono del parere che tutti abbiamo perso tanto, ma chi lavora nel mondo dello sport ha perso qualcosa in più, i bimbi delle scuole elementari, i ragazzi delle ultime annate giovanili e gli sportivi professionisti, queste tre categorie hanno perso la possibilità di fare tutto, di poter correre, di potersi allenare e di potersi confrontare con gli altri. Quindi ora portate i vostri figli in palestra, portate i vostri amici a giocare al campetto e andate a vedere le partite nei palazzetti e negli stadi che finalmente lo sport è ripartito, e noi sportivi abbiamo tantissimo da recuperare.

Quanto valore attribuisci al binomio sport-salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psico-fisico?

Una regolare attività fisica, anche se di intensità moderata, contribuisce a migliorare tutti gli aspetti della qualità della vita, a mantenerci più efficienti, ad invecchiare meglio. Fare attività fisica regolarmente attiva alcuni processi fisiologici tra cui previene l’ipercolesterolemia e l’ipertensione, diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari, migliora l’apparato muscolo-scheletrico e infine riduce i sintomi di ansia, stress e depressione. Per ottenere un livello di benessere psicofisico non bisogna allenarsi tutti giorni a massime intensità, tutti possiamo raggiungere un benessere psicofisico, allenandoci anche ad intensità moderate almeno 3 volte a settimana facendo attenzione alle piccole cose per esempio: preferire le scale all’ascensore o una camminata rispetto alla macchina o ai mezzi. Per me fare attività fisica è la cosa più importante, quando non la pratico sento le differenze, sia a livello fisico che psicologico, è la medicina migliore che tutti dovremmo prendere tutti i giorni almeno una volta al giorno.

Che cosa ti hanno dato in termini di crescita personale sociale e professionale lo Sport in generale e la Pallacanestro in particolare?

Senza la pallacanestro non sarei quello che sono oggi, grazie allo sport ho avuto l’opportunità di conoscere tantissime persone e di fare tantissime esperienze. Ho avuto la fortuna di andare via di casa a 15 anni per fare l’esperienza della foresteria alla JuveCaserta, esperienza che mi ha fatto crescere tantissimo in termini sia di persona che di giocatore essendo stato allenato da grandissimi allenatori ed essendomi sempre confrontato con giocatori di grandissimo livello. Lo sport riesce sempre a trasmetterti valori importanti che vuoi o non vuoi rimarranno sempre con te, lo sport ti permette di sceglierti una famiglia, di trovare un ruolo in quella famiglia e quindi di sapere che hai un identità in quel gruppo, sai di avere dei compiti e di avere delle responsabilità, sai che troverai sempre compagni che saranno fratelli e che ti faranno capire cos’è la coesione e quanto è importante il lavoro di squadra. Lo sport ti forma come uomo prima che come giocatore, quindi portate i vostri figli a fare sport, perché quello che può dare lo sport non lo può dare nulla.