Luca Granata, non c’è niente di più gratificante dell’aiutare chi è in difficoltà

Luca Granata, non c’è niente di più gratificante dell’aiutare chi è in difficoltà

25 Agosto 2024 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

A 15 anni in foresteria a Latina Luca Granata gioca le finali nazionali di categoria a Bormio. A 16 a Scauri in serie B aggregato come under, a 18 in C Gold col Cassino. Poi il ritorno a Scauri e la vittoria, imbattuto, in C Silver. Quindi vittoria in coppa Italia serie C. Subito dopo, 22enne, l’inizio dell’Università con laurea che consegue a 26 anni. Lavora al Policlinico di Modena come infermiere. Attualmente in forza al Novellara.

 L’attività  agonistica non le ha impedito studi ed anche lavoro impegnativi. Come è riuscito a coniugare le due cose?

Coniugare il tutto non è stato semplice e ammetto che non lo sia a maggior ragione oggi lavorando a pieno ritmo. Alla base della riuscita ci sono sicuramente una grande passione e una forte determinazione che costantemente, da anni ormai, mi animano e rendono piacevole la fatica di alcune giornate che potrebbero sembrare interminabili.

 Il suo lavoro fuori dall’ambito sportivo non è semplice ma di grande responsabilità come è quello di prestare assistenza alle persone malate.

confermo senza alcun dubbio la grande responsabilità e spesso il gran carico emotivo che accompagnano il mio lavoro. Ho sempre pensato che il gioco valesse la candela, risponderò quindi con un’altra domanda, cosa c’è di più gratificante dell’aiutare chi è in difficoltà, mettere a disposizione le proprie conoscenze e capacità per assistere chi sta vivendo un periodo più difficile del nostro?

 Si parla di “importare” infermieri dall’estero perché, a quanto pare, quelli formati in Italia non bastano. Cosa ne pensa?

riguardo il discorso di “importare” infermieri dall’estero sarò breve. Non penso servirebbe se riuscissimo ad evitare la fuga dei nostri professionisti, dato che ne abbiamo, migliorando le condizioni lavorative e la conseguente qualità assistenziale.

 La soddisfazione dell’atleta è quella di conseguire risultati importanti. Ce ne ricorda qualcuno che le dato molta felicità?

Mi reputo molto fortunato sotto il punto di vista dei risultati, lo ammetto. Ho vissuto davvero grandi esperienze grazie alla pallacanestro ed ho avuto la fortuna di giocare sempre in squadre molto competitive per le loro categorie. Parlando di ricordi indelebili non posso non citare la cavalcata dell’anno 13/14 e 14/15, con il mio basket Scauri, che partì dalla vittoria della serie C silver rimanendo imbattuti, terminata con la vittoria, l’anno dopo, della Cgold e della coppa Italia di categoria. Due anni che rimarranno sempre impressi nei cuori dei tifosi scauresi, e non solo…

  Per la sua attività agonistica segue un particolare regime alimentare?

Regime alimentare fondamentale per uno sportivo, soprattutto con gli anni che passano, bisogna sempre stare più attenti. Purtroppo spesso con il lavoro su turni e giornate scandite da rigidi orari non sempre si riesce ad essere impeccabili ma tendo comunque a seguire un’alimentazione sana, preferire i condimenti a crudo, non esagerare con i carboidrati, tanta frutta e verdura e tenere lontani gli zuccheri (salvo uno sgarro settimanale).