Luca Larosa: “Circondatevi di persone che credono in voi e vi possano far crescere”
30 Giugno 2022La pallavolo è uno degli sport dove c’è più interazione. È un gioco di intuizione, immaginazione, improvvisazione – ma soprattutto di reciprocità e lavoro di squadra. Non c’è modo di essere individualisti nella pallavolo. (Marv Dunphy)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un maestro del beach volley: Luca Larosa.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Hai detto bene, momento di grande difficoltà. All’inizio siamo riusciti a gestire abbastanza bene l’emergenza , nei centri sportivi in cui operiamo abbiamo fatto valutazioni su spazi, metri a disposizione, numero di atleti per campo. Coach rigorosamente con mascherina e palloni igienizzati ad ogni inizio durante e fine allenamento. Corsie di ingresso e uscita atleti per evitare che si incrociassero, orari diversificati. Le attività non consentivano contatto fisico ma il beach volley non lo era e non lo è tutt’ora. Purtroppo con i numeri sempre crescenti della pandemia siamo stati costretti ad osservare un lungo periodo di stop.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Grazie alla federazione italiana pallavolo e al Coni siamo comunque riusciti a fare allenamento con gli atleti di interesse nazionale ma in una società di beach volley non è più del 20% del bacino totale. Va da se che il danno sportivo ed economico è stato altissimo. Le strutture hanno costi fissi , canoni da pagare e mutui da sostenere. Se penso che abbiamo dovuto restituire quote di iscrizione o congelare situazioni di abbonamento per il restante 80% delle persone si può ben capire di che danno stiamo parlando. Siamo stati più volte in difficoltà economiche , più volte ci siamo seduti ad un tavolo con il pensiero di lasciare ma la passione ancora una volta ha vinto lo sconforto.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? O si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Per quel che mi riguarda in prima persona lo sport è sempre stato qualcosa di trainante nella mia vita. Mi ci sono tuffato , mi sono sempre fatto coinvolgere e devo dire di aver provato un po’ tutti gli sport. Ho sempre avuto la passione nel cimentarmi in qualcosa in cui spesso mi veniva detto “lascia perdere, non fa per te..” Solo con gli anni da atleta ho maturato la passione di in futuro poter trasmettere qualcosa agli altri. Ho lavorato duro, spesso la notte o d’estate quando tutti invece andavano in vacanza per arricchire le mie conoscenze, per ampliare le mie collaborazioni i miei confronti con chiunque potesse arricchirmi.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Quanto conta la forza di volontà? Tantissimo. Non tutti nascono con attitudini e possibilità di coltivare le proprie passioni.. ma sono quelli, come spesso dico in modo scherzoso, che vengono dalla strada, coloro a cui non è stato regalato nulla ad avere piu “fame”, ad avere piu voglia di dimostrare a se stessi di potervela fare. Il duro lavoro, la passione smisurata, alla fine paga sempre, e ovviamente non parlo di soldi, ma di emozioni, perché non è tanto il traguardo ma quanto il cammino che osserveremo a qualificarci.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Non mi sento sicuramente nella posizione di poter consigliare, ma posso solo dire a tutti coloro che vogliono provare a cimentarsi in questo sport, o che vogliono cominciare un percorso da allenatore di non mollare mai, fortunatamente non tutto si decide oggi , quindi non sentitevi mai arrivati, o inadeguati perché qualcun altro ve lo vuole far credere. Siate voi stessi, e sfidatevi continuamente a far meglio, circondatevi di persone che credono in voi e vi possano far crescere.. la strada è lunga e nessuno ha mai detto che sia facile, ma posso dirvi dalla mia modestissima posizione che ne vale assolutamente la pena.