Luca Larosa, i grandi campioni mi hanno fatto innamorare definitivamente del Volley
21 Settembre 2024Luca Larosa, Direttore Tecnico del settore agonistico BVTEAM presso la Scuola Beach Volley Training vanta un palmares di quattro scudetti maschili e quattro scudetti femminili alla guida del settore agonistico, nel campionato italiano per società, dimostrando la sua eccellenza nel mondo del beach volley.
La recente vittoria alle olimpiadi di Parigi del team femminile di Volley è sicuramente un bel segnale per tutto il movimento sportivo. Un suo commento.
Sicuramente questi eventi possono diventare dei volani importanti per lo sport, la pallavolo femminile ha scritto la storia, Velasco ha scritto la storia, e questo rimane. Dopo 28 anni da Atlanta è tornato in finale olimpica col suo motto, “qui ed ora”, ha portato il primo oro della storia, in un palcoscenico pazzesco, Parigi, davanti agli occhi di tutti. Tutto questo è chiaramente una vittoria importante per il nostro movimento sportivo. L’energia e l’entusiasmo che ha trasmesso attraverso i media, i social , i giornali e le stesse società di pallavolo ha fatto sicuramente esplodere consensi e voglia di cimentarsi, soprattutto tra le giovani leve. E’ innegabile che l’emulare un campione olimpico sia un potente drive.
Lei ha fatto esperienza di guidare team sia femminili che maschili. Con chi è stato più semplice lavorare?
Devo dire per esperienza personale che nonostante si stia parlando di atleti, trattasi di entità molto diverse. Occorre essere molto preparati quando si intraprende un percorso di questo tipo. Occorre entrare in perfetta sintonia con le parti, ascoltando le loro esigenze. Occorre “innamorarsi” della propria squadra per poterci lavorare con passione e professionalità . Ogni team ha la propria identità, le proprie paure, le proprie consapevolezze , i propri limiti. Noi allenatori dobbiamo essere bravi a valorizzare il più possibile le eccellenze e a banalizzare le “incompetenze” mantenendo un perfetto equilibrio tra esigere e concedere. Con gli uomini mediamente si è più esigenti, con le donne bisogna saper concedere qualcosa. Personalmente credo sia fondamentale che un team sappia affidarsi. Senza una totale fiducia non è semplice lavorare con nessuno e le donne tendono mediamente a stabilire una connessione molto più profonda con il proprio allenatore.
Chi fa Sport si alimenta in modo particolare ed i team si avvalgono solitamente dei nutrizionisti. Lei a quale tipo di dieta fa in genere riferimento?
Si devo dire che nel mio percorso ho trovato tantissimi modi di gestire l’alimentazione in questo sport da parte dei nutrizionisti . Il nostro è uno sport dal punto di vista alimentare molto complicato. Le gare possono essere a poca distanza temporanea una dall’altra e possono essere influenzate fortemente dal clima, basti pensare all’estate torrida che ci ha accompagnato. Quindi personalmente ho sempre preferito lavorare influenzando il meno possibile le abitudini dell’atleta , chiaramente non stiamo parlando di pizza e birra… Non tutti gli atleti sottoposti agli stessi regimi rispondono allo stesso modo in maniera efficace. Trovo fondamentale che l’atleta venga nei mesi precedenti la competizione studiato valutando attentamente l’alimentazione a lui più consona per non cadere in brutte soprese nei periodi di gara.
C’è stato qualcuno che l’ha avvicinato al mondo del Volley o è nato tutto spontaneamente, magari seguendo l’esempio dei grandi campioni?
Mi sono avvicinato al mondo del volley durante le scuole superiori e fondamentalmente ho cominciato a giocarci semplicemente perché alcune cose mi venivano “facili” rispetto magari ad altri sport dove avrei dovuto dedicarmi fortemente. Poi l’arrivo degli americani Steve Timmons e Karch Kiraly , presumo fossero gli anni 90, mi avevano letteralmente stregato, avevano stretto ancor di più il mio legame con il Volley. Quindi una fortissima voglia di emulare i miei campioni ha generato in me una grande influenza che si è poi spostata negli anni sulla sabbia e oggi continua ad alimentare la mia anima.
Lei ha avuto la fortuna e la bravura di vedere coronate da successo le stagioni di diversi team da lei condotti. C’è un successo del quale è particolarmente orgoglioso?
Devo dire che ogni successo, ma nello specifico ogni stagione portata a termine con professionalità e serietà genera sempre grande orgoglio. Il percorso genera orgoglio e purtroppo non sempre va di pari passo con la vittoria. E’ importante metterlo in conto il…. potrebbe non andare bene nonostante gli infiniti sacrifici. E, dove ho visto i miei atleti sapersi rialzare dopo “brutte” cadute, beh, devo dire di essermi sentito particolarmente orgoglioso perché eravamo sulla strada giusta. Il resto in termini di podio o risultato conta poco a mio avviso. Un giorno nessuno si ricorderà più di quello che hai fatto, ma tu nel tuo cuore saprai quanto ti è costato quel successo o quell’insuccesso e probabilmente a conti fatti ti sentirai comunque una persona migliore perché non ha mai mollato.