Luca Princiotta: “Lo sport è prima di tutto divertimento”
17 Novembre 2023La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Le severe misure restrittive ci hanno permesso di riprendere la nostra quotidianità in tempi discretamente “celeri”. Ad oggi è stata la scelta migliore che potesse prendere il governo nonostante ci sia stato un deficit soprattutto per il mondo sportivo dove la costanza nell’esercizio è fondamentale. È stato un blocco che ha segnato fortemente le generazioni, soprattutto le più giovani che perdendo un biennio hanno maturato grossi vuoti nel loro percorso formativo. Personalmente l’ho vissuta con la paura di chi non sa cosa può accedere da un giorno all’altro ma al tempo stesso con la presenza virtuale nei confronti gli atleti che seguivo all’epoca.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Come detto prima si è perso un biennio di sport, soprattutto per i più piccoli o per i dilettanti. Le conseguenze sono state devastanti e lo continueranno ad essere ancora per anni. Purtroppo anche dal punto di vista emotivo e sociale si è perso tanto…forse troppo. La mia specialità ha vissuto stadi vuoti, sedute ridotte a causa dei contagi e tutto ciò che purtroppo abbiamo vissuto.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Ho sempre vissuto all’insegna dello Sport. Di ogni tipo, forma o estrazione. Lo sport è vita, lo spot è disciplina, lo sport è la più antica forma di educazione che esista.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Nella sport, come nella vita, la forza mentale conta più del resto. Impegno, dedizione ed abnegazione è alla base del successo.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Di avere come obiettivo primario quello ludico-educativo. Poi se son rose, fioriranno..