Luca Rea: “Nella vita e nello sport mai mollare lasciando spazio alla frustrazione”
29 Giugno 2022Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un professionista del Futsal: Luca Rea.
2002/03 – 2009/10 – Novara Calcio ( Calcio Giovanili + Lega Pro ); 2010/11 – Vigevano Calcio (Calcio Serie D); 2011/12 – Gozzano (Calcio Serie D); 2012/13 – Biellese ( Calcio Eccellenza); 2013/14 – Settimo Calcio ( Calcio Eccellenza); 2014/15 – Biogliese (Calcio Eccellenza); 2015/16 – 2018/19 – San Domenico Savio Asti ( Calcio Eccellenza); 2018/19 – Attualmente – Atletico Taurinense ( Futsal C1); Allenatore Patentato Nel 2020 In Corso Di Primo Livello Di Futsal.; Allenatore Dal 2018 Di Pulcini Futsal Figc E Under 19 Nazionale Futsal Della Societa’ Atletico Taurinense.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Gestisco insieme ad altri tre ragazzi l’associazione sportiva e culturale ATLETICO TAURINENSE, che si occupa prevalentemente di futsal (calcio a 5 indoor), di volley e di corsi sportivi nelle scuole in orari intra ed extra scolastici. Io personalmente e nella nostra associazione in particolare, abbiamo affrontato questa situazione di difficoltà senza abbatterci ma “rimboccandoci” le maniche per non lasciare i nostri tesserati da soli e, soprattutto, i ragazzi senza sport. Abbiamo approfittato dell’opportunità che ci danno i social network , se usati nella maniera corretta, e internet in generale, organizzando sessioni di gruppo online e facendo esercizi fisici, nel limite del possibile e in base agli spazi che ogni ragazzo aveva a disposizione.
Per quanto riguarda le paure del contagio, ci siamo limitati a seguire ogni regola che il governo ci ha dato, spronando anche i nostri ragazzi a utilizzare le misure anti-contagio imposte, convinti che se tutti avessimo fatto il nostro dovere, saremmo potuti ritrovarci presto sui campi.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Nonostante l’Italia sia un paese con una grande cultura sportiva, purtroppo però, non è supportato quasi sempre in maniera esaustiva dal mondo politico e, durante la pandemia ancora di più, si sono notati tutti questi limiti da parte delle istituzioni. Soprattutto le realtà degli sport minori sono stato un po’ abbandonate al proprio destino senza aiuti consoni e mirati. Molti ragazzi si sono abituati a questa situazione di disagio ed è venuta fuori una sedentarietà che ha portato a problemi fisici e mentali dei nostri giovani.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? O si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Vivo in una famiglia dove lo sport è tradizione. Mio papà ha giocato per tutta la vita a calcio, arrivando a buoni livelli e mio fratello Elia, più grande di me di due anni, ha seguito le orme di mio papà fin da piccolo. Si può dire che sono cresciuto a pane e calcio seguendo sui campi mio papà e mio fratello, quindi direi che è stato un amore destinato a sbocciare fin da piccolo. Sono stati loro due in particolare e tutta la mia famiglia, più in generale a darmi la spinta a iniziare l’attività agonistica, seguendomi in ogni passo e in ogni decisione. All’ inizio mi piaceva giocare a calcio solo nei parchi tra amichetti, poi appena mi sono deciso a entrare in una squadra, sono sbocciato definitivamente e sono stato notato subito da squadre professioniste e in particolare dal Novara Calcio, dove ho fatto tutta la trafila delle giovanili arrivando a giocare fino in prima squadra in Lega Pro.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Secondo il mio parere la forza di volontà nel perseguire i propri obiettivi, che sia nello sport che nella vita è fondamentale. E’ la benzina che smuove tutto il meccanismo di crescita e maturità di una persona. Ogni ambizione, ogni traguardo e ogni sogno che abbiamo lo si può raggiungere solo attraverso una forte forza di volontà e alla cultura del lavoro.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Il consiglio che posso dare ai ragazzi che si avvicinano allo sport è quello di viverlo con passione e divertimento in primis. Nello sport, come nella vita, durante il proprio percorso, s’incontreranno sempre delle difficoltà, ma non bisogna mai abbattersi e mollare lasciando spazio alla frustrazione del momento. Lo sport è vita ed è fondamentale nella crescita e nella maturità di un ragazzo perché abbatte le barriere e aiuta superare le difficoltà.