Luca Tremonte: “Senza volontà non si ottiene alcun risultato in nessun settore”
12 Gennaio 2023Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un maestro di arti marziali: Luca Tremonte.
Maestro 6° Dan di Karate, Istruttore Difesa Personale, Premiato dal CONI per meriti sportivi, Tecnico nazionale di Karate FEDIKA e C.K.I. dal 2013 al 2020, Coach ed Allenatore della nazionale di Karate FEDIKA e C.K.I. dal 2013 al 2020.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Non è stato affatto facile gestire una situazione del tutto nuova e senza precedenti nell’epoca moderna. L’incertezza e l’incapacità del governo, nel gestire la situazione generale nel peggiore dei modi, non è stato poi certo di aiuto. Creando grande panico ed insicurezza sociale e senza fornire gli strumenti per gestirli. L’impatto più grave è stato soprattutto di natura psicologica, oltre che morale, mettendo a dura prova tutti, senza distinzioni.
Non possiamo tralasciare anche l’enorme impatto negativo sull’economia.
Per quanto mi riguarda, mi sono trovato costretto a lasciare il posto “storico” che avevo in fitto come sede del DOJO 7 LAME spostandomi in una sede comunale sia per una questione di spazi obbligatori richiesti per le distanze, che di costi.
E’ stata davvero dura convivere, affrontare e superare questa situazione. Mollare tutto sarebbe stata la scelta più facile. Se non l’ho fatto è stato per non abbandonare i miei allievi anche mentre venivi abbandonato da loro. Sentirsi persi non significa necessariamente perdere la via. Resilienza e perseveranza sono alquanto vitali quando non vedi una luce nemmeno in lontananza.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Alcune persone si sono lasciate sopraffare dalla situazione. Hanno mollato, era inevitabile. Per paura o per pigrizia, nelle costrizioni di non poter uscire, la maggior parte si è come spenta dentro o comunque modificata caratterialmente e mentalmente. Solo i caratteri più forti e le menti più temprate hanno reagito e non si sono abbandonate a se stessi. Condizioni indotte dalla privazione di ogni libertà e dall’insicurezza sociale e personale del vivere quotidiano. Il Karate e le arti marziali non sono uno sport ma una disciplina, basata prima di tutto sull’aspetto mentale e spirituale, oltre che fisico. Il Karate trasmette quell’atteggiamento mentale necessario a vincere se se stessi e ad affrontare le proprie paure, infondendo coraggio e consapevolezza nelle proprie capacità.
“Si combatte con il proprio spirito, le braccia e le gambe non sono altro che l’espresione della propria volontà”. Cit.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Credo che il confronto sia un aspetto fondamentale per la propria crescita personale, ti apre la mente e ti mostra orizzonti che diversamente non riusciresti a vedere nemmeno avendoli proprio davanti agli occhi. Senza confronto non c’è crescita, è un dato di fatto. Inoltre la competizione ti mette in condizione di accettare le sconfitte, cosa molto inerente ed utile nella vita.
Colui che è stato a supportarmi e a spingermi fin dalla tenera età è stato mio padre.
E’ a lui che devo tutta la mia gratitudine e riconoscenza, per avermi sostenuto e accompagnato mentalmente nel lungo percorso marziale e formativo in Italia così come all’estero.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La volontà è tutto. La volontà dipende dal fattore mentale. L’atteggiamento mentale dipende dal proprio spirito. Senza questi aspetti non si ottiene alcun risultato in nessun settore.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Di provare e di non mollare. Si è troppo abituati a cominciare e a smettere qualsiasi cosa con scuse banali per mancanza di umiltà e volontà. Non si è disposti a sudare, ad accettare regole e a rispettare gli altri. Andare oltre questi aspetti permette di scoprire un mondo meraviglioso che porta dei benefici inestimabili dal punto di vista psico-fisico. Il karate si pratica per tutta la vita.