Luigi Cucarano, lo sport insegna i valori della vita

Luigi Cucarano, lo sport insegna i valori della vita

5 Maggio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Il prossimo Mondiale di futsal, che sarà organizzato dalla Lituania, rinviato di un anno, si giocherà dal 12 settembre al 3 ottobre 2021. In Italia, dopo mesi di attesa e di speranze, la serie C1 maschile di calcio a 5 maschile e le compagini di futsal femminile sono pronte alla ripartenza. Tutto sembra veleggiare verso la ripresa delle attività che la pandemia aveva congelato.

Parliamo della fase critica che ci siamo lasciati alle spalle e del futuro del futsal con Luigi Cucarano: Napoli sud scoccavo da 2008 fino al 2010; Boys Napoli dal 2010 al 2014; Pianura stagione 2014 – 2015; Pomigliano calcio campionato juniores nazionale 2015-2016; San Sebastiano campionato prima categoria stagione 2016 2017; Calcio a 5 Asd futsal parete; Stagione 2017- 2018 campionato c1; Stagione 2018 -2019 campionato serie b Asd Pozzuoli futsal Stagione 2019 -2020 campionato c1; Asd monello boys Stagione 2019-2020 campionato c2;

 

Cus Napoli Stagione 2020-2021 campionato c1.Dal 2016 al 2018 allenatore Santiago calcio; Dal 2018 fino ad oggi allenatore Real Casarea;

 

 

 

 

Come ha vissuto e vive Luigi Cucarano la paura della pandemia ed il disagio per le indispensabili misure restrittive?

 Il primo lockdown è stato un trauma generale per tutti, dal mio canto mi sentivo in carcere, dovevamo rimanere io e la mia famiglia (del resto come tutti) chiusi in casa. Sono stati 3 mesi di paura totale per tutta la mia famiglia, avendo un padre che è un soggetto a rischio, causa un tumore ai reni che ha sconfitto molti anni fa, ma nonostante ciò, le sue difese immunitarie non sono più come quelle di una volta e un fratello autistico, quindi vi lascio immaginare la paura della mia famiglia in particolar modo mia e di madre. In quel periodo ho cercato di migliorare il mio carattere, cercando di sconfiggere le mie paure e miei difetti e devo dire che pian piano ci sono riuscito. Con questo virus e con le restrizioni attuate dal Governo noi giovani abbiamo perso alcuni momenti importanti della nostra vita: feste di 18 anni, viaggi, scuola in presenza, la quotidianità di vedere i tuoi amici e parenti, e come me e tanti altri ragazzi avere la possibilità di laurearsi in presenza invece che in DAD

Quanti danni hanno arrecato allo Sport in generale ed al Futsal in particolare la pandemia, i lockdown e la confusa gestione politica?

I danni non sono stati pochi …ma tantissimi. Questo virus ha ucciso lo sport, lo ha distrutto in mille pezzi, in qualsiasi disciplina, passando dal calcio al basket, fino ad arrivare al nuoto, palestra, pallavolo, ballo ecc. 

Per mantenermi gli studi, oltre che a giocare come portiere di calcio a 5, svolgo anche il ruolo di educatore-allenatore presso la scuola calcio Real Casarea. Questo dannato virus, la prima volta mi ha tolto il momento più caldo della stagione, ossia quello di giocare i play- off, per la promozione dalla c2 alla c1 e, in seguito, mi ha tolto anche la possibilità di vedere ogni giorno i ragazzi che alleno. Mi sono detto tra me e me: vabbè dai non fa niente, sono stati solo 3 mesi vedrai che non riaccadrà più e invece … a causa purtroppo della terza ondata e, a mio parere, ad alcune decisioni politiche sbagliate, è successo di nuovo, ma questa volta per un periodo ancora più lungo. Per quanto riguarda il calcio a 5 abbiamo incominciato solo settembre e ottobre, poi stop fino a marzo fin quando è stata riconosciuta la c1 come interesse nazionale. A questo punto volevano farci ripartire, ma oramai squadre e società ed anche strutture erano quasi del tutto smantellate, ed alla fine in Campania e in quasi tutte le altre regioni non siamo ripartiti. Per quanto riguarda la scuola calcio è andata di male in peggio, purtroppo i bambini possono solamente allenarsi in maniera individuale senza avere contatti con i rispettivi compagni e avversari, ma purtroppo a loro è stata negata la cosa che secondo me non ha prezzo, i valori che lo sport in generale insegna: sacrificio, rispetto, disciplina, agonismo sano e amicizia. In Italia penso che a livello sportivo, potevamo organizzarci meglio. In altre parole, lasciando aperte le palestre con delle norme di sicurezza più stringenti, continuando a giocare con dei controlli più rigidi, predisponendo aiuti a livello regionale per essere tutelati, ad esempio prevedendo test rapidi settimanali per vedere se tutto era ok, invece questo purtroppo non è stato fatto. Eppure sono convinto che l’attività sportiva sia il nostro scudo verso le malattie, perché grazie ad esse alziamo e miglioriamo le nostre difese naturali. 

Cosa Le hanno dato in termini di crescita personale e professionale l’attività sportiva in generale ed il calcetto in particolare?

Io sono nato e cresciuto nello sport, a tal punto da decidere di studiare e laureami in Scienze Motorie presso l’università Parthenope a Napoli. Da piccolo ho incominciato con il nuoto, per poi smettere e incominciare col calcio all’età di 10 anni fino ad arrivare all’età di 19 anni, per poi passare al calcio a 5. Il calcio ed il calcio a 5 mi hanno insegnato i valori della vita: rispetto, educazione e sacrificio per ogni obiettivo che bisogna raggiungere. Grazie proprio a questi valori ho giocato in molte città d’Italia a livello nazionale e spero un giorno, di lasciare i campionati regionali per tornare nuovamente a quelli nazionali.