Luigi D’Emilio (Cisl Fp), Riabilitazione: emergenza sanitaria nella provincia napoletana

Luigi D’Emilio (Cisl Fp), Riabilitazione: emergenza sanitaria nella provincia napoletana

26 Settembre 2024 Off Di La Redazione

 “MANCANO OLTRE 700 POSTI LETTO SUI 1700 PREVISTI DAL PIANO OSPEDALIERO. E’ DISASTRO SOCIALE”.

 

“La sanità nell’area metropolitana di Napoli è ormai in emergenza totale. Se su 10 mila posti letto programmati dal piano ospedaliero per i 3 milioni di abitanti del territorio soltanto il 70% sono attivi, con una carenza di oltre 3 mila, le cose vanno anche peggio nella riabilitazione, che fa quasi del tutto capo al privato accreditato. Qui, tra le terapie di ripresa post-operatoria e la lungodegenza, la percentuale dei vuoti sale al 42%! Siamo nei fatti al disastro sociale, perché vuole dire che 719 pazienti non possono essere trasferiti in clinica per le terapie specifiche, con un ulteriore ingolfamento dei pronto soccorso e delle strutture ospedaliere a danno di altri ammalati. Una vera e propria guerra tra i poveri, a meno che non si va fuori regione, se si hanno le possibilità economiche, <scelta> che ha prodotto una spesa di 30 milioni per la mobilità passiva solo in questo comparto. E’ il momento di intervenire. Già domani (venerdì 27) alla manifestazione che terremo davanti palazzo Santa Lucia ci aspettiamo che le istituzioni corrano ai ripari, per evitare che il sistema imploda definitivamente”.

Luigi D’Emilio, leader della Cisl Funzione Pubblica di Napoli e provincia, lancia l’ennesimo grido di allarme anche per la sanità privata (che sempre pubblica è, visto che è finanziata con le tasse dei cittadini, che pagano ma non ricevono i servizi attesi) e minaccia l’apertura di una “mobilitazione straordinaria con i lavoratori che rischiano il posto e i cittadini che non ricevono l’offerta di salute”. 

“Siamo pronti – dice il segretario generale della più potente federazione di categoria – ad aprire una vertenza immediata affinchè i livelli istituzionali competenti facciano la loro parte, e mettano fine a questo far west con cliniche che sospendono le attività, come la Clinic Center e Villa Camaldoli con la motivazione della  dichiarazione dello stato di crisi per esaurimento dei budget senza che nessuno interviene, pur avendone competenza assoluta. Basta. Napoli e il suo territorio non meritano tutto questo!”

A D’Emilio fa eco il coordinatore provinciale della Cisl FP Massimo Imparato che punta direttamente sulle conseguenze occupazionali. “Le decisioni assunte dalle cliniche citate – dice – hanno comportato un esubero di 250 dipendenti e la sospensione di tutti i contratti libero professionali. Ma la gente continua a star male, ed ha bisogno più che mai di questi professionisti per curarsi. Perciò domani torneremo in piazza con le altre forze sociali per gridare forte il nostro no ad un andazzo che rischia di ridurre ancora di più il personale di ruolo. Eppure mancano già migliaia di addetti che non vengono assunti nonostante ci sia la copertura finanziaria. Un altro ennesimo ed inspiegabile paradosso di un territorio dove i servizi primari sono una possibilità e non la regola. E’ arrivato il momento di accendere i riflettori sui tetti di spesa e sui sistemi di accreditamento”.