Luigi D’Emilio: “In sanità, spreco di denaro pubblico ed assistenza negata”
17 Febbraio 2022
Di fonte a certe storie si può solo sollecitare l’intervento della Corte dei Conti. “A giugno festeggeremo due anni dall’esborso di 600 mila euro, un miliardo e 200 milioni delle vecchie lire, per l’acquisto di un modulo prefabbricato da destinare ad interventi chirurgici all’ospedale Cotugno ma non è mai stato utilizzato. Nella sanità continua lo spreco di risorse pubbliche. E continuano gli scandali su cui chiederemo di fare piena luce a chi di competenza!”.
Luigi D’Emilio, leader della Cisl Funzione Pubblica di Napoli, punta il dito contro l’ennesimo caso di disorganizzazione in cui versa il settore in città, con conseguenze pesanti, ed in alcuni casi devastanti, per pazienti affetti da patologie gravissime, a partire dall’Aids.
La storia inizia due anni fa, con lo scoppio della pandemia, allorché viene chiusa la sala operatoria del nosocomio, che veniva utilizzata nel 90% dei casi per gli ammalati di Aids, per ristrutturarla e renderla più efficiente e funzionale per +le esigenze mediche. Da allora non è più stata riaperta e si è tuttora in attesa dei lavori da fare.
Nel frattempo, con deliberazione del direttore generale del 3 giugno 2020, viene deciso di acquistare un container attrezzato per effettuare “tutti gli interventi chirurgici non differibili ai pazienti affetti da malattia covid-19, mantenendo all’interno del Corpo G tutto il percorso che riguarda il paziente, dall’ambiente operatorio alla terapia intensiva alla degenza post-operatoria”, per una spesa di 488 mila euro Iva esclusa. In dettaglio, si tratta di un modulo di 5 metri per 14 corredato di locale di preparazione del chirurgo e di preanestesia e risveglio, e di un tavolo a colonna mobile e piano trasferibile per la chirurgia, attrezzato con gli strumenti del caso.
Ultimata la procedura prevista dalla legge con il perfezionamento del contratto e la successiva acquisizione della struttura al patrimonio del Cotugno tutto si ferma. “A 20 mesi di distanza – sottolinea il segretario generale della Fp di Napoli – nulla si muove. Vogliamo sapere perché. Così come vogliamo sapere come si farà a svuotare la lunghissima lista di attesa per gli ammalati immunodepressi che da tutta la Campania ed anche da altre regioni hanno chiesto e chiedono di essere visitati nell’ospedale che rappresenta la struttura di riferimento regionale per la diagnosi e la cura delle malattie infettive e che da mesi e mesi sono in attesa di chiamata. È una cosa vergognosa. Si spendono soldi dei cittadini – conclude D’Emilio – senza offrire in cambio i servizi dovuti di cui hanno bisogno con urgenza persone particolarmente fragili come quelli colpiti da Hiv. Vogliamo che vengano individuate le responsabilità per tutto questo e che venga fatta giustizia perché non si possono ledere diritti fondamentali come quello alla salute per nessun motivo.”