Luigi Di Francia: “La forza di volontà è il timone che dirige la barca alla meta”
26 Agosto 2023Coach di molti atleti professionisti al livello Mondiale, unico Maesto con un allievo professionista nella lega Karate combat (lega più importante al mondo di questa disciplina). Nella sua carriera ha raccolto: Diverse cinture nere in diverse discipline; diversi podi in molte discipline quali: Yoseikan budo, Kick boxing, MMA, Brasilian jiu jitzu, Grappling.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Indubbiamente la fase pandemica ha colpito più duramente una parte di umanità (la nostra) abituata a vivere sostanzialmente una vita tranquilla.
La società occidentale bastata sul consumismo sul Dio Denaro è ormai incapace di trovarsi a contatto con il Dolore, il disagio e la privazione, cosa purtroppo che avviene invece nella stragrande maggioranza del pianeta ove bambini, uomini e donne lottano da tempo immemore per la sopravvivenza causate da povertà pandemie e guerre.
Rideterminare, uscire dalla zona di comfort stare in contatto con il disagio e con stati psicoemozionali scomodi sono parte integrante delle Arti Marziali, se fatte seriamente.
La pandemia quindi da una parte ci ha privato, per un periodo di praticare come eravamo abituati a fare e del contatto umano (fondamentale sia nello studio delle tecniche sia nella vita)
ma allo stesso tempo ci ha messi alla prova.
Abbiamo dovuto necessariamente riconsiderare le motivazioni, la didattica ed i metodi di apprendimento ed insegnamento. Questo per me è stato motivo di sfida è nuovo carburante.
Molti hanno smesso di praticare, ma va bene così, troveranno la loro realizzazione in altri settori.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Come accennavo nella prima domanda, le arti marziali sono ancestrali e primordiali ed il contatto umano è fondamentale.
Il praticante esperto però ad un certo punto del suo percorso ,comprende che “l’altro”, il partner, l’avversario svolgono una funzione ben specifica, fungono da “catalizzatore esteriore” che ci mette in contatto con noi stessi: per questo quando pratichiamo, noi ringraziamo sempre L avversario, ci inchiniamo a lui e gli siamo grati, egli ci da la possibilità di conoscerci meglio. Quando si arriva a comprendere dal di dentro questo, è possibile lavorare su se stessi anche senza necessariamente “L’altro”.
La pandemia ci ha dato questa opportunità.
Certo la componente agonistica ha subito un duro contraccolpo e non essendo abituati a considerare
ed a rispettare la ciclicità degli eventi pensando sempre ad andare avanti a non rinunciare a nulla ecc…ci siamo trovati un po’ spaesati. “A volte è necessario allontanarsi e desiderare qualcosa per rendersi conto del suo effettivo valore”. Per molti è stato così ed hanno ripreso a sfidarsi nelle competizioni più seriamente di prima.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Sinceramente ho cominciato le Arti marziali per gioco all età di 14 anni accettando la proposta di un amico a provare qualche tecnica al parco.
Per me la prima volta che ho preso un pugno in faccia è stata una folgorazione che ricordo ancora oggi. Quel giorno e come se fossi tornato a casa, il combattimento era qualcosa che avevo sempre fatto e che era già dentro di me. Il resto, i maestro/i , i campioni le gare le trasferte le vittorie e le sconfitte sono venute da sè.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La Forza di volontà è una qualità IMPRESCINDIBILE nel percorso marziale una dell virtù insostituibili.
Certo essa non deve sfociare in miopia o assolutismo o fedaismo cieco, ma come dicevo è cruciale nel percorso di crescita.
Essa è il timone che dirige la barca alla meta.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
La mia specialità (le mma) è molto complessa, per me la più complessa nel settore delle arti marziali perché racchiude tutte le tecniche di combattimento corpo a corpo.
Per questo ho deciso di essere ispiratore ad uno stretto gruppo di persone e praticanti già esperti in alcune di queste discipline che la compongono.
Sono invece al sevizio di tutti anche e sopratutto dei giovani che desiderano iniziare ad avvicinarsi al nostro meraviglioso mondo delle arti marziali insegnando il Brasilian jiu jitzu disciplina meravigliosa ed a me particolarmente cara.
In generale consiglio a tutti i ragazzi che vogliono cominciare di non seguire le mode del momento o ideali di personaggi effimeri falsi e costruiti, perché essi rappresentano la decadenza o nel migliore dei casi la punta dell iceberg di tutto un mondo da scoprire piano piano che necessita di vera passione forza di volontà e pazienza.