Luis Placì, un militare che si rispetti deve sapersi difendere
7 Luglio 2024Arruolamento reparti specialistici marina militare. Si specializza nella lotta da strada e nel combattimento corpo a corpo. Consegue nel 2024 la cintura nera di jujitsu israeliano. Parallelamente diviene istruttore di tiro dinamico operativo. Mantiene alti standard fisici partecipando a diverse attività dalla mezza maratona alle ultra.
È stato lo Sport a spingerla verso la sua attività professionale in Marina o la scelta militare ad indirizzarla verso le pratiche sportive?
In realtà ho sempre praticato sport, ovviamente indirizzato dalla mia famiglia ho iniziato con il volley per poi conoscere il pugilato e le arti marziali all’interno del comparto militare.
Nel Basket come nella Pallavolo i centimetri contano, nell’avvicinarsi al mondo dello Sport, aldilà del possibile sviluppo agonistico, è giusto tener conto della propria conformazione fisica?
Assolutamente i centimetri fanno la differenza ormai in questi contesti completamente evoluti a sottolineare il predominio fisico.
Chi si avvicina al mondo dello Sport, anche se non agonistico, deve attenersi a stili corretti, soprattutto sul fronte dell’alimentazione?
La cura della nutrizione porta dei risultati oggettivi che sia a livello amatoriale che agonistico hanno un peso rilevante sul risultato finale.
Su questo punto, quello del regime alimentare corretto, lei ne segue uno particolare che magari potrebbe condividere con i nostri lettori?
In realtà io e il regime alimentare siamo un po’ distanti perché conservo le buone abitudini legate al meridione, ma ammetto senza alcun timore che se devo affrontare una competizione osservo delle regole base con distribuzione di carboidrati a colazione/ pranzo e proteine a cena.
Fra le specialità sportive da lei praticate c’è anche la lotta da strada ed il combattimento corpo a corpo. Ce ne vuole parlare?
La lotta da strada e il combattimento corpo a corpo hanno un ruolo fondamentale nell’ aspetto lavorativo, perché un militare che si rispetti deve assolutamente in primis sapersi difendere e poi successivamente scegliere di affrontare situazioni per il bene della comunità. Quindi come dico sempre a tutti gli operatori di pubblica sicurezza, se non sapete combattere avete sbagliato lavoro, soprattutto in un periodo storico visibilmente allo sbando.