Maggiore tutele per le vittime della brutalità
26 Novembre 2019Beneduce: “Era ora che anche il Governo si prodigasse per finanziare il reinserimento sociale e lavorativo degli orfani di donne vittime di violenza di genere”.
Una rondine non fa primavera. “Aspettiamo di comprendere la reale efficacia di questo decreto ministeriale che stabilisce nuove opportunità a favore degli orfani di donne vittime di violenza. Intanto, la Campania, su iniziativa di un gruppo di consiglieri, tra i quali la sottoscritta, si è dotata, e con largo anticipo rispetto al legislatore nazionale, di una legge, la numero 34 del 2017, per favorire l’autonomia personale, sociale ed economica delle donne vittime di violenza di genere e dei loro figli, con azioni di recupero rivolte anche agli uomini autori della violenza”. Lo ha dichiarato Flora Beneduce, consigliera regionale di Forza Italia e firmataria della legge sulla violenza di genere in Campania, a margine del convegno tenutosi ieri mattina all’Istituto comprensivo “Don Milani” di Sant’Antimo, in provincia di Napoli.
“Ringrazio il dirigente scolastico, la professoressa Rosa Bruno, per aver avuto la sensibilità di sollecitare in seno al suo istituto un dibattito a più voci sul tema della violenza contro le donne. Una violenza che non è soltanto fisica e che non riguarda soltanto le mura domestiche. Si pensi ad esempio – ha aggiunto l’esponente azzurro al convegno – all’ambiente lavorativo e alla discriminazione ai vertici delle aziende. Dobbiamo alla lungimiranza di Lella Golfo, presidente della fondazione ‘Bellisario’ e già parlamentare, l’esistenza di una legge, la 120/2011, che ha introdotto in Italia le quote di genere nei Consigli di Amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate e controllate dalle Pubbliche Amministrazioni”.
“Ma non bisogna mai abbassare la guardia -ha concluso Beneduce – basti pensare che, soltanto qualche mese fa, stava per farsi strada un rigurgito conservatore, rappresentato dal cosiddetto decreto Pillon, che avrebbe riportato le lancette della lotta alla violenza di genere tremendamente indietro”.