Mal di testa, emicranie e cefalee seguono ritmi circadiani
2 Aprile 2023La cefalea a grappolo e l’emicrania sono collegate al ritmo circadiano: la prima colpisce di sera e di notte con picchi in primavera e in autunno, la seconda non compare di notte e ha un picco da aprile a ottobre. Lo hanno rilevato i ricercatori della University of Texas Health Science Center di Houston autori di una meta-analisi pubblicata sulla rivista Neurology.
Cefalea a grappolo colpisce di notte
In totale sono stati sono stati analizzati congiuntamente 72 ricerche che in avevano indagato il rapporto tra mal di testa e ritmi circadiani. In 16 studi è emerso che la cefalea a grappolo si presentava con un pattern circadiano di attacchi prominente nel 70,5% di 4.953 partecipanti, con un picco netto tra le 21:00 e le 03:00 e picchi circadiani in primavera e in autunno. L’emicrania aveva un modello circadiano di attacchi nel 50,1% dei 5.385 partecipanti in otto studi, con un minimo tra le 23:00 e le 07:00 e un picco circa annuale da aprile a ottobre.
I dati, scrivono gli autori, “suggeriscono che entrambi i tipi di mal di testa sono altamente circadiani a più livelli, in particolare il mal di testa a grappolo. Questo rafforza l’importanza dell’ipotalamo – l’area del cervello che ospita l’orologio biologico primario – e il suo ruolo nella cefalea a grappolo e nell’emicrania”.
Ma danno anche una chiave per un potenziale utilizzo di farmaci per i disturbi del mal di testa basati sul ritmo circadiano. Per esempio, “l’assunzione di farmaci in determinati momenti della giornata, oppure trattamenti che causano cambiamenti circadiani, cosa che alcuni farmaci possono fare”. È stato inoltre scoperto che molti dei geni che aumentano il rischio di cefalea a grappolo seguono ritmi circadiani.
Per l’emicrania invece la percentuale di pazienti con un modello circadiano chiaro non era così alta e solo la metà dei casi risponde a un modello circadiani. Le probabilità di incorrere in un attacco di emicrania sono più alte durante il giorno, tra la tarda mattinata alla prima serata, mentre non sono stati osservati pochi fenomeni di stagionalità. Il cronotipo era molto variabile sia nella cefalea a grappolo sia nell’emicrania. La cefalea a grappolo era associata a livelli più bassi di melatonina e più alti di cortisolo rispetto ai soggetti sani. I pazienti con emicrania avevano anche livelli di melatonina urinaria più bassi, che diminuivano ulteriormente durante un attacco.
Farmaci a orari strategici e gestione del sonno
In un editoriale a commento, alcuni esperti sostengono che “una migliore comprensione dei fattori cronobiologici in gioco nella cefalea a grappolo e nell’emicrania possono influenzare gli approcci terapeutici”. Per esempio, interventi per regolare il sonno, come con la melatonina o con la terapia cognitivo comportamentale, possono essere utili per alcuni pazienti suscettibili al disallineamento circadiano o ai disturbi del sonno. Inoltre, il trattamento delle comorbidità che provocano disturbi del sonno, come l’insonnia stessa, può aiutare a gestire il mal di testa.
Le caratteristiche circadiane della cefalea a grappolo sono già note. Sull’emicrania invece ci sono linee di ricerca separate che suggeriscono che anch’essa è fortemente associata al sistema circadiano con comuni fattori scatenanti: luce intensa, esercizio fisico, saltare i pasti e cambiamenti sonno-veglia sono variabili che possono agire come segnali del coinvolgimento del ritmo circadiano.