Mancanza di personale, scuola negata a ragazzo disabile a Napoli
11 Novembre 2022A un giovane studente disabile di Napoli la scuola viene negata perchè manca un assistente materiale che lo posso aiutare nell’espletamento dei propri bisogni.
Ci vorrebbe davvero poco – come spiega Toni Nocchetti, presidente dell’associazione ‘Tutti a scuola’ che si occupa dei diritti dei disabili – per risolvere il problema, incaricando un collaboratore scolastico che abbia frequentato un corso ad hoc.
Invece lui va a scuola, resta in classe per poco tempo e poi è costretto a tornare a casa.
E’ una triste realtà quella nella quale si trovano il ragazzo ed i suoi genitori. “La storia di Francesco – dice Nocchetti in un video-denuncia dal titolo ‘Scusami Francesco’ – è semplice.
Ha poco meno di 16 anni ed una disabilità grave. La sua famiglia lo ha adottato alla nascita prendendosi cura di lui come fanno gli esseri umani degni di questo nome. Francesco, con tutte le sue difficoltà frequenta” una scuola di Napoli solo “per qualche ora al giorno ma torna a casa da scuola inzuppato di pipi. La sua famiglia non ce la fa più e decide di ritirarlo dalla scuola autodenunciandosi pubblicamente. Della storia di Francesco ne parla qualche quotidiano, qualche tv e poi basta”.
Come spiega Nocchetti, la designazione dell’assistente spetterebbe, trattandosi di istituto superiore, al dirigente scolastico e al direttore regionale.
Insomma, “Francesco diventa un piccolo insignificante inconveniente capitato sulla scrivania di un dirigente scolastico o nelle mail dei computer dell’ufficio scolastico regionale della Campania Francesco diventa un piccolo incidente di percorso , insignificante, invisibile e da rimuovere al più presto”. Nocchetti denuncia: “viviamo un tempo strano in un mondo che dedica attenzioni maniacali al mal di schiena di un giocatore di calcio , un tempo assurdo che vede nel solo 2022 spendere in Italia 140 miliardi di euro per le lotterie. 140 miliardi di euro gettati nella fogna culturale e morale del me ne frego degli altri. Scusami Francesco e la sua famiglia ci perdoni per quello che siamo diventati”.