Mancata approvazione del decreto tariffe: le conseguenze negative
2 Ottobre 2020È inutile sottolineare che per colpa della mancata approvazione del Decreto tariffe le nuove ed importanti prestazioni introdotte nei Lea del 2017 sono ancora oggi un diritto solo per una parte della popolazione.
Dopo un’attesa durata circa sedici interminabili anni, il 12 gennaio 2017, finalmente veniva approvato il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri denominato “Definizione ed aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale recante numero 65 del 18.03.2017 e contenente l’individuazione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza. In pratica, finalmente si riusciva ad ottenere l’aggiornamento dei Lea. con la contestuale modifica del nomenclatore dell’assistenza protesica e con l’introduzione di una serie di nuove prestazioni particolarmente attese per un lungo periodo di tempo dai soggetti interessati da disabilità e, contestualmente, veniva innovato anche il nomenclatore della Specialistica Ambulatoriale con ulteriore modifica degli elenchi delle malattie croniche e rare attraverso il riconoscimento di nuove patologie, oltre a nuovi accertamenti per patologie neonatali e nuove coperture vaccinali.
Però purtroppo, come spesso accade, molte di queste novità, sopra indicate, sono rimaste solo ed esclusivamente sulla carta e questo a causa della mancata approvazione del “Decreto Tariffe” ovvero quel decreto che avrebbe dovuto individuare le tariffe massime per le prestazioni dell’assistenza protesica e della specialistica ambulatoriale. Stiamo parlando di un ritardo di quasi tre anni rispetto a quanto indicato all’interno del programma previsto dalla normativa poiché la Legge di Bilancio 2018 aveva previsto la data del 28 febbraio 2018 come termine massimo entro il quale adottare il decreto Tariffe.
È inutile sottolineare che per colpa della mancata approvazione del Decreto Tariffe le nuove ed importanti prestazioni introdotte nei Lea del 2017 sono ancora oggi un diritto solo per una parte della popolazione ovvero solo per i cittadini che vivono in quelle Regioni che già prima dell’approvazione dei nuovi Lea garantivano le nuove prestazioni, il tutto con contestuale aumento delle diseguaglianze che esistono all’interno del Servizio Sanitario Nazionale tra le diverse Regioni. Per poter procedere all’adozione del Decreto Tariffe sarà necessaria l’adozione di un Decreto da parte del ministro della salute di concerto con il ministro dell’economia, sentita l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
Ad oggi, la proposta di Decreto del Ministero della salute è pronta, è stato acquisito il parere dell’Agenas e da alcune fonti sembrerebbe aver ricevuto da circa nove mesi anche il via libera da parte del Ministero dell’Eeconomia ma, pare, non sia stata ancora trasmessa alla Conferenza delle Regioni per la necessaria intesa. Alla luce di ciò, pertanto, l’auspicio e che questa situazione si sblocchi al più presto con l’adozione del Decreto tariffe garantendo, in tal modo, anche un importante rafforzamento dell’articolo 32 della nostra Costituzione.