Mangiare vegano

Mangiare vegano

7 Aprile 2019 0 Di Pasquale Maria Sansone

La salvezza viene dall’orto: i prodotti con un maggiore apporto di proteine vegetali sono spinaci crudi e cavoli lessati ma anche carciofi, peperoni, asparagi e patate.

 Sulle diete che aboliscono il consumo della carne e delle cosiddette proteine nobili, si è detto tutto e il contrario di tutto e non pretendiamo certo noi a dire l’ultima parola in merito. Oltretutto, ad aumentare la confusione amplificata dai media, nel campo delle diete sono saliti alle stelle, per poi precipitare nella polvere, non pochi alimenti: di volta in volta osannati come toccasana, poi magari incriminati e, infine, oggetti di riabilitazioni lampo. Trend, per la verità, che fanno pensare più ad una moda, passeggera come tutte le mode, che a serie considerazioni di tipo scientifico.

Oltre ai luoghi comuni ed ai classici falsi miti da sfatare l’oggetto principale delle discussioni riguarda l’apporto, o meno, di sostante nutritive e gli effetti, salutari o meno di determinati regimi alimentari sull’organismo.

Nel campo dei “proibizionisti” occorre operare un necessario distinguo: esistono i vegetariani che non si nutrono né di carne né di pesce ma accettano di consumare prodotti di derivazione animale (uova, latte e formaggio); i vegani, invece, che mangiano solo prodotti della terra, quindi frutta verdura e grassi vegetali.

In ogni caso schierati compatti sul credo che cereali integrali e legumi (lenticchie su tutti) ed il consumo quotidiano di frutta secca compensano più che adeguatamente l’assenza di una bella bistecca.

La maggior parte del mondo scientifico si schiera, però, a favore di un alimentazione equilibrata ma aperta a tutti gli alimenti perché ritiene complicato, segnatamente per i vegani, fornire all’organismo il giusto apporto proteico, ma anche di vitamina B12, ferro, calcio e zinco. Secondo questa “filosofia alimentare” gli apporti di carne vanno ridotti ma non eliminati perché altrimenti si rischiano gravi carenze nutrizionali, segnatamente nell’età dello sviluppo e della crescita. Appare altrettanto chiaro, infine, che dopo i 50 anni è necessario orientare la propria alimentazione verso un maggior consumo di frutta e verdura perché vitamine, fibre e Sali minerali aiutano a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e di trigliceridi del sangue.

Conclusioni? Da parte nostra nessuna. Se non quella legata all’antica saggezza per cui: in medio stat virtus.