Manovra, il Governo pensa a 3,5 miliardi per la sanità

Manovra, il Governo pensa a 3,5 miliardi per la sanità

16 Ottobre 2023 Off Di La Redazione

Non 4 miliardi in più per la sanità, ma 3,5 sì. È la novità che si apprende da fonti vicine al Ministero dell’Economia per la Finanziaria 2024. Le stesse fonti segnalano all’ANSA che non è corretto attribuire alla Nadef la certificazione di un taglio di 2 miliardi in sanità, dal momento che la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza si riferisce a calcoli tendenziali a legislazione vigente. Su questi temi il ministro della Salute Orazio Schillaci sarà audito martedì 17 ottobre alla 10/ma Commissione Affari sociali e sanità del Senato, presieduta dal senatore Francesco Zaffini. Nei prossimi giorni ci sarà molto confronto, 3,5 miliardi bastano appena per la sanità e poco altro ma intanto le regioni chiedono 1,7 miliardi di ripiani pregressi, inflazione, investimenti. Sulla Manovra 2024 ad oggi ci sono margini complessivi per 15,7 miliardi entro cui muoversi per finanziare i settori vitali per lo stato.
In sanità sembra indispensabile investire. Per avvicinarsi (senza superarla) alla soglia minima vitale di finanziamento del Fondo sanitario del 6,5% del prodotto interno lordo ci vogliono appunto circa 4 miliardi. In queste settimane, anche di fronte a dure critiche dell’opposizione rispetto alle previsioni di risparmi per il prossimo anno, il governo Meloni ha affermato di puntare in manovra sugli aiuti a redditi medio-bassi, famiglia e appunto sanità. A inizio settimana, al Congresso degli specialisti ambulatoriali Sumai, il ministro Schillaci ha rassicurato i delegati della medicina convenzionata affermando che le risorse per i contratti del triennio 2022-24 ed il taglio delle liste d’attesa sono priorità all’attenzione del Ministro dell’Economia. Lo stesso Ministro Giancarlo Giorgetti in audizione alle Camere ha aperto ad un finanziamento aggiuntivo, per il 2024, e ha aggiunto che di rinnovi nel pubblico impiego si parlerà «nella prossima legge di Bilancio entro gli spazi compatibili con i saldi programmatici della nota di aggiornamento al documento di programmazione economica (Nadef)». Altre rassicurazioni sono giunte dal ministro della Funzione Pubblica Paolo Zangrillo. Intervistato sul sito funzionepubblica.gov.it. Il titolare del dicastero che ha in mano i contratti dei dipendenti pubblici, sincronizzati (sulla carta) tra loro e con gli accordi convenzionali dei medici, offre il seguente ragionamento: «Credo sia un valore garantire continuità nei rinnovi contrattuali. Certo, se dovessi chiedere tutte le risorse che servono per recuperare l’inflazione non basterebbero due leggi di bilancio. Giorgetti mi ha però assicurato che ci saranno le risorse per garantire il riavvio di tutti i rinnovi. E avremo un occhio particolare per i settori più critici, come la sanità: anche l’ultimo rinnovo della tornata passata, siglato dieci giorni fa, prevede aumenti significativi per i dirigenti sanitari».
Ma la sanità in sofferenza non è solo quella “del futuro”. Lo hanno ricordato le regioni nelle loro richieste: ripiano della maggior spesa per il Covid-19 di 845 milioni per il 2021 e 450 per il 2022, 430 milioni per i minori ricavi del trasporto pubblico, finanziamento dei maggiori costi del carburante anche quest’anno, adeguamento dei corrispettivi al tasso d’inflazione programmato. In un documento per il governo, le 21 giunte dicono no ai tetti di spesa e ricordano di essere esempi di solidità: nel 2022 il loro deficit di spesa in rapporto al PIL nel complesso non ha subito variazioni sul 2021. Invece le Finanziarie in questi anni riducevano il peso percentuale della spesa regionale. Serve un rifinanziamento degli stanziamenti, con un 70% da destinare direttamente ai comuni, e rivolto a coprire anche il rincaro delle materie prime.

 

 

 

 

 

Fonte: https://www.sanita33.it/governo-e-parlamento/1855/manovra-il-governo-pensa-a-3-5-miliardi-per-la-sanita-le-novita.html