Manuel Cavallari: “Fin da piccolo ho capito che il calcio sarebbe stata più di una passione”
13 Maggio 2023La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Per adesso sembra che il peggio sia passato, sono stati momenti veramente difficili da gestire, all’inizio specialmente, ci siamo sentiti tutti spaesati ti trovi il giorno prima che vai a lavoro fai sport, cene con gli amici, ad essere praticamente isolato per un paio di mesi dentro casa io fortunatamente nonostante la mia compagna positiva più volte non ho mai riscontrato il virus e mi ritengo fortunato. Sicuramente lo sport è quello che è mancato di più in quei giorni, cercavo di tenermi in allenamento anche dentro casa, ma è completamente diverso rispetto all’allenamento di gruppo.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Come già detto prima le restrizioni, specialmente nel mondo dilettantistico, hanno causato gravi danni soprattutto per le scuole calcio e settori giovanili, lo sport è un punto di sfogo per un dopo scuola, o lavoro. è stata veramente dura.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Fin da piccolo ho capito che il calcio sarebbe stata più di una passione, bastava una sfera rotonda dentro casa e iniziavo a palleggiare e quando andavo al campo cercavo di imitare i gol a giro del mio idolo Alessandro Del Piero.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Quando sei nella fase dell’adolescenza non ti poni il un vero obbiettivo o meglio personalmente era così bastava divertirsi, ma oggi a 31 anni cerco di darmi degli obbiettivi giorno per giorno sia nello sport, che nella vita quotidiana.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Il mio consiglio è di vivere con spensieratezza, di godersi questo sport magnifico ogni giorno, cercando di rimanere più umili possibile.