Marco Sternini, grazie allo sport ho imparato a vincere ma soprattutto a perdere
7 Agosto 2021Dopo ristoranti, piscine, palestre, cinema, stadi e teatri, il governo approva il nuovo decreto che rende obbligatorio l’uso del green pass per scuola, università e trasporti a lunga percorrenza. Il testo, 10 articoli, entra in vigore il giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dunque entro il 7 agosto.
Non tutti gli italiani sembrano essere d’accordo con queste misure e se una buona parte le accetta con rassegnazione, molti altri protestano mettendo in evidenza come il sistema green pass non sia un vero e proprio obbligo, in quanto un obbligo vaccinale sarebbe in patente contrasto con la richiesta che si fa al “vaccinando” del consenso firmato.
Ma il nostro viaggio nello Sport italiano, condizionato dalla pandemia, intervistando un atleta a tutto tondo: Marco Sternini. 2011 Laurea Triennale in “Finanza e mercati”; 2014 Laura Magistrale in “Finanza e mercati (tesi su hedge fund); 2017-2020 Abilitazione Ivass e certificazione ESMA; 2021 in corso conseguimento iscrizione albo OCF; DA 6 anni gestore di portafogli di investimento (60/70milioni di euro in gestione) per primario intermediario finanziario italiano; Da 10 lavora nel settore finanziario, con breve parentesi in un trading desk.
Curriculum Sportivo
-Pallavolo; 2001-2007 Giovanili +U20-junior league Robur ravenna e Porto Ravenna Volley (ex messaggero); 2007-2013 schiacciatore Porto Ravenna Volley (U20-junior league, Serie C, Serie B) : promozione in serie B2 e conquista Coppa Emilia-Romagna; 2013-2015 Schiacciatore Forlì volley villafranca Serie C; 2015-2018 Cusb Ravenna CSI; 2018-oggi Pietro Pezzi Ravenna Schiacciatore – Universale (1div, serie D, serie C ): promozione in serie D e promozione in serie C; 2007/2008 e 2008/2009 Campione Italiano UISP; 2010 Terzo classificato World sports games – Tallin (Estonia) Pallavolo; 2013 Secondo Classificato World Sports games – Varna (BUL) Beach Volley; 2019 Quarto classificato World Sports Games – Tortosa (esp) Beach Volley;
-TIRO A SEGNO
10 anni di attività con ottimi risultati a livello nazionale e regionale.(2002-2012)
Record sezionale pistola
Come ha vissuto e vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?
Potrei dividere la questione in 2 fasi: la prima è stata durante la prima ondata, durante la quale l’impatto pandemico è stato gestito con estrema attenzione per quanto riguarda il forte distanziamento sociale, l’igienizzazione e gli spostamenti che grazie allo smart-working sono stati veramente limitati. La seconda fase, l’ho affrontata molto più serenamente supportato dalla grandissima fiducia nella ricerca medico-scientifica e dalla grande efficienza del sistema sanitario della mia regione (Emilia-Romagna). Le misure restrittive non mi hanno causato particolari disagi o problemi, perché il mio spirito di adattamento mi ha consentito di affrontarle nel migliore dei modi.
Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed alle sue pratiche sportive in particolare la pandemia, le indiscriminate chiusure e la confusa gestione politica?
Lo sport dilettantistico e semiprofessionistico hanno subito grossi danni. Inoltre, mentre alcune discipline, per oggettivi interessi mediatici ed economici, sono state meno colpite, la pallavolo e molti altri sport “minori” ne sono usciti decisamente penalizzati. Non parlo di Superlega o di Serie A2, ma dei campionati dalla serie B in giù, nell’ambito dei quali diverse squadre hanno dovuto ritirarsi dalla stagione in corso. Molti dei miei compagni hanno giustamente deciso di sospendere gli allenamenti e l’attività pallavolistica, visti i rischi connessi. Mentre la nostra società (Pietro Pezzi Ravenna) è riuscita a portare a temine il campionato grazie ai ragazzi Under 19, altri sodalizi non hanno avuto la stessa fortuna di poter contare su un organico così ampio.
Di certo tantissime squadre amatoriali o compagini di prima divisione o addirittura serie D, non si presenteranno all’avvio della prossima stagione. Se era difficile prima del COVID riuscire a reperire il sostegno economico da parte degli sponsor, figuriamoci ora che le aziende fanno fatica a coprire i costi di gestione in molti casi. Non avete idea di quante società sportive, anche di categoria, debbano chiedere un contributo ai giocatori stessi fosse anche per poter acquistare le divise. Col senno di poi, dovrei fare anche un appunto alla Federazione. Probabilmente sarebbe stato più sensato annullare i campionati non professionistici, dal momento che nessuno in Serie C o Serie D “vive” con la Pallavolo.
Forse sarebbe stato troppo oneroso dover rimborsare le quote di iscrizione al campionato, dal momento che in borsa abbiamo messo più autocertificazioni che maglie.
Quanto valore attribuisce al binomio Sport-salute?
Il binomio SPORT-SALUTE a mio parere è indissolubile.
Credo che la sedentarietà possa essere inquadrata come un problema degenerativo. Lo stop forzato porta in un primo momento ad una sorta di accettazione “rassegnata”, ma subito dopo subentra l’“abitudine” alla pigrizia. Si è stanchi, annoiati, non si hanno gli stimoli (la cosa più brutta per uno sportivo) nemmeno per fare una corsa e a quel punto si entra in un tunnel dal quale si esce solo con una enorme forza di volontà. Il non fare sport riduce le energie a disposizione, riduce le difese immunitarie e porta a stancarsi prima. Con questa stanchezza non si ha voglia di muoversi e si ritorna al punto di partenza. Ma quando si riesce a trovare la “scintilla giusta”, si ricomincia di nuovo a sperimentare quelle sensazioni appaganti del “sentire il corpo in salute”, aumenta in modo esponenziale l’autostima e si genera una ricarica mentale ineguagliabile. Psicologicamente lo sport, almeno per quanto mi riguarda, è la migliore valvola di sfogo dei problemi e tensioni quotidiane.
Cosa le hanno dato le sue pratiche sportive in termini di crescita personale, sociale e professionale?
L’attività sportiva, nel mio caso parliamo di Pallavolo\Beach Volley e tiro a segno, sono uno dei pilastri che hanno forgiato la persona che sono oggi. Un percorso duro, fatto di sacrifici e in molti casi anche di rinunce ma un sicuro investimento vincente a lungo termine.
La disciplina, il controllo delle emozioni, la focalizzazione, il rispetto delle regole, la capacità di adattamento, il problem-solving, la convivenza in un gruppo, il saper vincere e soprattutto il saper perdere, la crescita dell’autostima e ci metto dentro anche un pochino di cinismo (la palla del 25 va messa a terra alla prima occasione) non le avrei mai apprese e sviluppate senza lo sport. Altro aspetto essenziale: lo sport è meritocrazia ed eccellenza. A lungo termine contano i risultati non i secondi posti, anche se qualsiasi piazzamento contribuisce alla crescita. Grazie alla formazione fisica e mentale sviluppate attraverso Pallavolo e Tiro a segno, ho potuto raggiungere ottimi risultati in campo sportivo e professionale.