Mariaceleste Basile: “Grazie alla pallanuoto ho capito il valore delle scelte e delle decisioni”
2 Febbraio 2022La pallanuoto è uno sport che mette costantemente sotto sforzo chi lo pratica. Il giocatore durante una partita esegue con un ritmo veloce sia fasi di accelerazione che di decelerazione, nonché cambi di direzione e gesti tecnici che richiedono precisione, potenza e freddezza.
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con una giovane ma promettente pallanuotista: Mariaceleste Basile.
Come ha vissuto e come vive, come ha affrontato e come affronta la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili, severe misure restrittive?
La paura di ogni contatto, gel e mascherine, occhi spenti e stanchi, l’odore del disinfettante… Siamo stati catapultati all’improvviso in questo nuovo e inaspettato scenario pandemico. Ricordo che durante il primo lockdown ero rimasta bloccata a Roma con la mia coinquilina: da poco avevo iniziato l’università e mi ero trasferita a più di 500 km dalla mia famiglia.
Era marzo 2020 e Papà mi disse “Io domani vengo in macchina e ti riporto a casa, non uscire, non incontrare nessuno, lavati spesso le mani, qui la gente inizia ad ammalarsi”. Non riuscivo a crederci, il mondo si stava fermando e non me ne stavo accorgendo. Il coprifuoco, l’obbligo delle mascherine, i locali e le strutture chiuse… misure estreme ma necessarie, a mio avviso, per una popolazione che non era, e che non è ancora tutt’oggi pronta, ad affrontare situazioni così gravi come una pandemia.
Mi reputo una ragazza molto coraggiosa, nella vita ho sempre combattuto da “vera guerriera”, come dice il mio allenatore, e così ho fatto anche durante la pandemia. Non mi sono fermata di fronte alla paura di dovermi adattare a questo nuovo modo di vivere: ho continuato a studiare, ad allenarmi via Skype, non ho perso un allenamento, ho continuato a sognare il mio futuro e crearmi le opportunità giuste, anche se con le dovute precauzioni e un po’ di paura… ma del resto “non è la specie più forte che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che risponde meglio ai cambiamenti” (Charles Darwin). Proprio come in natura, le specie che sopravvivono sono quelle che sono in grado di adattarsi al cambiamento.
Quanti danni hanno causato allo sport, in generale, e alla pallanuoto in particolare, le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa se non cattiva gestione politica?
Dopo più di un anno dall’inizio della pandemia da Covid-19, l’emergenza sanitaria non sembra ancora terminata, con ogni effetto che ne consegue sulle attività sociali ed economiche maggiormente coinvolte, ma soprattutto con un notevole impatto sulla pratica dell’attività motoria e sportiva in generale. Ci sono state pesanti conseguenze per il settore sportivo a tutti i livelli (le organizzazioni e i club sportivi, le palestre e i centri fitness, gli atleti, gli allenatori, il personale e le attività imprenditoriali legate allo sport).
La pandemia, inoltre, ha avuto un impatto negativo in termini di benessere psicofisico e sociale, in particolare sui giovani che, a causa della sospensione dell’attività sportiva e/o dell’attività fisica, hanno sviluppato ansia, paura, stress e depressione.
Il settore del nuoto e della pallanuoto in particolare, quindi quello delle piscine, merita maggiore attenzione, perché oggi i gestori degli impianti natatori sono proprio nel fondo delle società che sono state più penalizzate. In ogni caso sembra di capire che purtroppo questa pandemia, che già sta facendo una selezione naturale di tutto un mondo di business, nel caso delle palestre e piscine lo sta facendo ancora di più e per una responsabilità che non solo è attribuibile al Coronavirus, ma alla poca lungimiranza del passato Governo che ha considerato, a torto, il comparto acqua, un diffusore di virus.
Quanto valore lei attribuisce al binomio sport salute ovvero, quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psicofisico?
“Mens sana in corpore sano” vero? Il valore che attribuisco è molto importante, in particolare io punterei l’attenzione su un continuum corpo mente: la nostra mente è in continua connessione con il nostro corpo e con l’ambiente che ci circonda, l’armonia che riusciamo a realizzare tra questi aspetti sarà il risultato del nostro benessere psico-fisico. Il movimento corporeo è una delle manifestazioni dell’intera personalità no? E lo sport quindi, l’attività fisica è in grado di far accrescere la fiducia in noi stessi, di rafforzare l’autostima: qualità che ci rendono più forti mentalmente e fisicamente.
Lo sportivo ha sempre un atteggiamento positivo nei confronti delle difficoltà della vita, e affronta ostacoli e sfide con determinazione e ottimismo, questo ci aiuta a focalizzare l’obiettivo dandoci la spinta per perseguirlo.
Cosa le ha dato la pallanuoto in termini di crescita personale, sociale e professionale?
La pallanuoto mi ha dato quella sensazione che provai da bambina quando mia madre mi portò al mare per la prima volta: nonostante la sabbia bruciasse tantissimo, io correvo veloce perché non vedevo l’ora di buttarmi in acqua… nonostante fosse lungo e doloroso il tragitto sulla sabbia, ne valeva la pena credetemi. Mi sveglio la mattina con il fuoco negli occhi ogni giorno da 5 anni, mi alleno più di una volta al giorno, docce fredde, allenatori severi e decisioni ingiuste, infortuni, trasferte il fine settimana, quel passaggio che a 2 secondi del fischio finale ti fa vincere la partita… Io credo che questo sport mi abbia fatto capire il valore di una scelta, l’importanza di dover prendere una decisione da cui dipende non solo il tuo destino, ma quello di altre 13 persone.
Acqua e linee immaginarie, ecco su cosa giochiamo. Acqua e linee immaginarie che mi hanno fatto assaggiare il sapore della sconfitta ma anche quello della vittoria. La piscina diventa casa tua, la squadra la tua seconda famiglia. In acqua, in questo sport, siamo tutte uguali, la linea di galleggiamento è la stessa per tutte, si vede solo la testa con la calottina e il proprio numero: non c’è la ragazzina più bassa o quella più alta, non c’è quella più muscolosa e quella più magra, siamo tutte uguali.
Purtroppo però l’altra faccia della medaglia è che “di pallanuoto non si vive!” Non è come il calcio certo, in cui ogni stagione si sente parlare di cifre assurde per giocatori che alla fine di diverso da noi hanno solo l’erba sotto i piedi… nel nostro mondo se una società è in grado di assicurarti il borsone e il costume gratuito è davvero un sogno! Purtroppo questo sport lo si fa per puro amore e passione, i sacrifici vengono ripagati dagli sguardi commossi e felici dell’allenatore dopo una partita e dalle lacrime di gioia delle compagne di squadre quando sali sul gradino più alto della classifica e porti a casa lo scudetto. Ma a noi va bene così, in fondo ci basta solo una palla e una vasca piena d’acqua.